Stephen Pagliuca, 67enne finanziere di Brooklyn, da appena un mese mese socio dell’Atalanta, sarebbe in corsa come potenziale acquirente del Chelsea. Secondo quanto appreso da Sky News, il presidente del fondo di private equity Bain Capital ha presentato un’offerta per il club londinese entro i termini stabiliti e potrebbe mettere le mani sui Blues. La vendita del club londinese, affidata alla banca d’affari Raine Group, non sembra molto facile e addirittura si era fatta strada l’idea che lo stesso Abramovich potesse manovrare da lontano per impedire la vendita. Tuttavia dopo essere state scartate alcune proposte da fondi arabi e asiatici, si sarebbe fatto avanti Stephen Pagliuca con il fondo Capital Bain, con cui ha già acquisito la co proprietà della squadra NBA dei Boston Celtics e da un mese il pacchetto di maggioranza relativa della Dea srl che controlla l’86% del pacchetto azionario dell’Atalanta.
Proprio questo accordo – secondo il Telegraph – pone una questione importante sulla compatibilità con l’eventuale acquisto del Chelsea.
Le norme sulla “multi-club ownership” presenti all’articolo 5 del regolamento UEFA della Champions League, ricorda Calcio e Finanza, indicano che «nessuno può essere coinvolto simultaneamente, direttamente o indirettamente, a qualsiasi titolo nella gestione, amministrazione e/o prestazione sportiva di più di un club che partecipa a una competizione UEFA per club».
Inoltre, «nessuna persona fisica o giuridica può avere il controllo o l’influenza su più di un club che partecipa a una competizione UEFA per club, essendo tale controllo o influenza definiti in questo contesto come:
detenere la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti;
avere il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri dell’organo di amministrazione, direzione o controllo del club;
essere azionista e controllare da solo la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti del club;
poter esercitare con qualsiasi mezzo un’influenza determinante nel processo decisionale del club».
Dunque, in caso di buon esito nel processo di acquisizione del Chelsea, potrebbe porsi il problema della contemporanea partecipazione di Atalanta e Chelsea alle prossime edizioni delle competizioni UEFA, in primis la Champions League, torneo nella quale la Dea ha toccato le tre presenze nelle ultime tre stagioni calcistiche.