La tanto attesa “rivoluzione” di Giampaolo non è mai arrivata a Torino. Un inizio campionato a dir poco disastroso ha portato i granata in piena lotta salvezza già prima di Natale. Giampaolo rischia seriamente di non “arrivare al panettone”: una sola vittoria nelle prime tredici di Serie A e penultimo posto in coabitazione con il Genoa. Il Toro ha davvero le spalle al muro, e verrà a Napoli con la consapevolezza di avere poco o nulla da perdere.
Il tecnico abruzzese dovrebbe puntare sul 4-3-1-2. In difesa, Singo e Vojvoda si giocano una maglia al fianco di Izzo, Bremer e Rodriguez. A centrocampo agiranno Meité, Rincon e Linetty, con Lukic alle spalle dell’ex di turno Verdi (favorito su Zaza) e Belotti. Saranno out per infortunio Lyanco e Bonazzoli.
Una rosa da Europa League, una classifica da “piccola”. Il Torino sembra vittima di un cortocircuito psicologico più che tattico. Alla vigilia dell’ultima partita pareggiata contro il Bologna, Giampaolo aveva dichiarato: “C’è una bandiera da portare in alto, il resto non conta. Servono doti morali oltre a quelle professionali, bisogna lasciare in campo anche il sangue se occorre.” Doti morali che serviranno anche al Napoli, per riscattare la pessima prestazione dell’Olimpico, contro un avversario più insidioso di quanto racconta la classifica.