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Inqualificabili – “Mi batte il corazon, è morto Maradona”

Un post di Angelo Forgione riassume in breve una tragedia che si ripete ormai in ogni stadio anche quando non gioca il Napoli. Tragedia – si diceva – perché lasciar crescere l’odio è come innescare una bomba che prima o poi scoppierà. In questo campionato appena concluso, pochissime sono state le settimane in cui non si sono sentiti cori o letti striscioni insultanti. Troppo poche ma dalla Lega nessuna risposta, o meglio 10mila euro di multa. Dalla FIGC parole dure (di ieri) e nulla più. Ieri i tifosi di una squadra salva per aver vinto a Napoli, hanno dato il meglio di sé: a Napoli nessuno li  aveva infastiditi, eppure dal settore ospiti dov’erano stati sistemati, si erano sentiti i cori di inciviltà.

Questo il post di Angelo Forgione

52 min  ·

A LA SPEZIA ANCORA ODIO PER NAPOLI

“Mi batte il corazon, è morto Maradona”, gli ultras spezzini, l’avevano già intonato a Napoli, insieme al solito repertorio di coro razzisti e appelli alla furia distruttiva del Vesuvio. Si sono ripetuti oggi, non prima di aver fatto un agguato agli ultras napoletani all’esterno dello stadio, prima della partita. E da qui è nata la reazione dei tifosi partenopei all’interno.

Gravina se ne esce con l’indignazione di circostanza e preannuncia risposta forte. E vien da ridere a pensare come da anni siano tollerati l’odio e la ferocia verbale contro Napoli e i suoi simboli in tutti gli stadi italiani — a Firenze ne fa le spese persino San Gennaro (sieropositivo) — , da Nord a Sud.

La morte assurda di Ciro Esposito, vittima nove anni fa di un odio insensato verso i napoletani, pare proprio non essere servita a sensibilizzare sul fenomeno e a scongiurare il pericolo di nuove tragedie. Poi magari piangeremo nuovamente e ricominceremo a sentire i soliti proclami dei vertici politici e sportivi.

 

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