
Insigne? A giugno andrà via, ora testa alla Juventus
Titoloni su tutti i quotidiani; Facebook e twitter tutti su Lorenzo Insigne. Toronto, De Laurentiis, Manning, Pisacane e poi soldi soldi soldi. E’ un uomo pubblico e come tale deve subire i processi di piazza fatti da tanti che, con enorme superficialità, trinciano giudizi sul giocatore o sul Presidente, spesso con parole offensive che mai sarebbero pronunciate faccia a faccia.
E quindi per commentare oggettivamente questa scelta definitiva, sembra molto saggio il pensiero del giornalista Antonio Corbo, che ha dichiarato: “Sulla scelta di Insigne, come giornalista non mi sento di intervenire perché sono scelte di vita. Esco dalla sfera personale e mi chiedo: come si svolgerà la storia strana di Insigne, napoletano ed amato dai tifosi, con un contratto in tasca che lo porta in Canada? Da questo momento ogni partita giocata da Insigne, sarà giudicata in maniera umorale, ci saranno sempre retropensieri e quindi se gioca benissimo, si dirà che è un peccato lasciarlo andare, se invece gioca male si dirà che starà pensando ad altro. La soluzione, probabilmente, è anticipare la partenza.”
Da questo momento, Insigne è sottoposto ad una attenzione maggiore e ogni sua azione sarà sottoposta ad un doppio esame”. A cominciare a giovedì, se riuscirà a scendere in campo, Lorenzo Insigne che da tanti anni è sempre sotto esame, dovrà dimostrare d’essere ancora un giocatore azzurro e sostituire in campo Luciano Spalletti in isolamento. Dovrà stare attento a non baciar la maglia se non vuole che le lingue velenose diventino ancor più taglienti. E così fino al 22 maggio quando si spera che il Napoli non debba giocarsi la Champions con lo Spezia.
Dunque rispetto per le scelte di vita di Lorenzo Insigne che però, temendo il futuro ha informato il mister Mancini del suo trasferimento. Un “arretramento in difesa” del posto in Nazionale in vista – se marzo sarà benevolo – di Qatar 2022. Roberto Mancini, secondo la Rosea gli avrebbe ribadito la propria stima e la sua importanza per le dinamiche della nazionale, a patto chiaramente di avere continuità di rendimento. Una variabile tutta da verificare, alla luce sia dello spazio che Insigne troverà da qui a fine stagione, sia dell’oggettiva marginalità della Major League rispetto al calcio europeo.
Una risposta non risposta, che Dino Zoff sembra quasi aver tradotto:“Se uno va in Canada adesso, non può trovarsi in un campionato di livello come può essere il nostro o qualche altro in Europa. Quindi, direi che è come appendere le scarpe al chiodo. certamente d’oro. Ad uno a cui piace giocare, che ha le qualità di Insigne, giocare ad alto livello è comunque una soddisfazione che ripaga molto”.
E ieri Insigne ha messo un punto sulla questione che dovrà essere accantonata per pensare ai 5 mesi di un campionato che il Napoli può riprendere a cavalcare. Non ha lasciato il Napoli a metà campionato; non ha scelto la maglia della Juventus o dell’Inter e magari scenderà in campo non al top perchè il Napoli è in piena emergenza. “Le ragioni dell’altro” una monografia riscritta da Insigne e De Laurentiis.
Giugno sarà: domani è il presente.
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