
Insigne accompagnato dal Presidente che per cinque mesi l’ha ignorato
La vittoria del Napoli sul Genoa è stata salutata da 50mila spettatori accorsi allo stadio per salutare Lorenzo Insigne che da gennaio ha onorato la maglia pur da separato in casa. Accompagnato, quasi scortato in campo dal Presidente De Laurentiis per onorarlo, Insigne ha accolto con emozione tutti gli omaggi per lui studiati: dalla maglia, alla coppa, fino alle sciarpe lanciate dalle curve. Il Presidente De Laurentiis lo ha preso per mano e, protagonista tra protagonisti, ha accolto gli applausi di 50mila che salutavano il capitano. Quali possano essere stati i pensieri di Insigne in quel momento, lui che sin dal ritiro a Dimaro ha tentato un colloquio con il presidente, nessuno può dirlo. Tuttavia, ai microfoni di DAZN, alla domanda “avresti voluto chiudere la carriera qui?”, ha risposto, “Ora non mi va di dire queste cose, io ho fatto la mia scelta e la società la sua. Stiamo bene così. Voglio solo godermi questo momento. Anche se andrò lontano il mio cuore è qui. Verrò a vedere il Napoli in tribuna o in curva appena possibile perché questa è casa mia”.
“Ora non mi va di rispondere”,- ha detto Insigne – ma nel tempo risponderà, eccome, per ribadire che avrebbe voluto chiudere la carriera qui. Sarebbe stato importante anche per i tifosi sapere che l’incontro tra il Presidente e Insigne c’era stato ma che le pretese del capitano non erano in linea con la politica economica della società. Invece cinque mesi di attesa per una domanda senza risposta che hanno spinto Insigne verso un futuro di soldi in un paese lontano. Marotta lo voleva, poi, si legge che Dybala ha stravolto i piani: ma Lorenzo avrebbe accettato l’Inter? O un’altra squadra in questo campionato che lo avrebbe costretto a giocare contro Koulibaly o Mertens? Si narra che anche Raiola abbia lastricato la via dell’estero con la benedizione di De Laurentiis. E sia fatta la sua volontà per un giocatore che sudava la maglia azzurra. Come Paolo Cannavaro, così Insigne?
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