Intervista a Ivano Petagna
Amate ballare e saltare quando al suono di Life is Life i calciatori azzurri iniziano a dare spettacolo riscaldandosi, pieni di verve, sul verde prato di casa? E allora questa settimana ce ne andiamo al Tempio, dove idealmente ci attende lui, l’unico responsabile musicale dello Stadio San Paolo: è ora di sondare, con quattro chiacchiere, la passione azzurra del DJ Ivano Petagna.
Ivano, innanzitutto e una volta e per tutte, cerchiamo di fare chiarezza, tu sei il DJ ufficiale dello Stadio San Paolo ovvero un DJ di Radio Kiss Kiss – che è partner commerciale del Napoli Calcio? – “Proprio così, lavoro a radio Kiss Kiss Napoli ormai da tanti anni come programmatore musicale e dj, insomma un po’ come allo stadio, tutte le canzoni che ascoltate in radio sono scelte da me. Nel 2013, quando radio Kiss Kiss diventò radio ufficiale della SSC Napoli, il mio editore mi fece una proposta a cui non potei rinunciare: diventare il dj dello stadio San Paolo”.
Raccontami la tua prima volta al San Paolo come DJ ufficiale e la tua prima volta da tifoso. – “Il mio esordio come dj al San Paolo non lo dimenticherò mai: quello fu un anno rivoluzionario per la squadra. Si passava dall’era Mazzarri a quella di Benitez, da Cavani ai vari Reina, Albiol, Callejon, Mertens e infine lui… Higuain. Era il 25 agosto del 2013 quando misi piede per la prima sul terreno del San Paolo: si giocava Napoli – Bologna e nonostante facesse un gran caldo mi tremavano gambe e mani. La mia postazione si trovava a bordo campo, proprio dove adesso entrano le squadre. Cercavo di tranquillizzarmi in ogni modo, in fondo faccio il dj da tanti anni e ho avuto spesso la fortuna di esibirmi dinanzi a migliaia di persone. Dovevo soltanto concentrarmi e scindere il lavoro dalla fede calcistica. Nella mia mente era tutto facile. Peccato, però, che i miei occhi mi tradivano continuamente… Ero al centro dello stadio, del mio stadio, e a pochi metri vedevo i miei idoli mentre sugli spalti c’erano migliaia di tifosi che cantavano. Fu un’emozione immensa che non dimenticherò mai”.
Life is Life, sappiamo che durante il riscaldamento che precede le partite casalinghe del Napoli gli altoparlanti dello stadio San Paolo trasmettono questo pezzo degli OPUS, che ci riporta a Maradona nel 1989 durante un riscaldamento effettuato con una serie di palleggi a tempo di musica, a Monaco di Baviera. Cosa è stato per te Diego? – “Penso che su Diego si sia detto tanto…tantissimo, ma non abbastanza. Ho avuto la fortuna di vedere Maradona al San Paolo, ero piccolo e il mio papà con fierezza mi disse: “quello è il giocatore più forte al mondo”. Un giorno a mio figlio/a, facendogli vedere Maradona palleggiare sulle note di Live is Life, gli dirò: quello è il giocatore più forte al mondo e ha giocato a Napoli. Ogni volta che metto quel pezzo allo stadio, sembra una festa, quasi come se fosse la sigla di uno spettacolo. Infin dei conti, credo che anche gli Opus non dimenticheranno mai Maradona ed il Napoli. E’ sicuramente una bella canzone ma siamo sinceri, se non fosse stata accostata a quel famoso riscaldamento di Diego a Monaco, Live is Life sarebbe rimasta nel calderone delle tante canzoni orecchiabili degli anni 80″.
Il resto dei pezzi, come li scegli, c’è una selezione musicale che ti prepari? ogni quanto tempo cambi la selezione, se la cambi. Immagino che avrai spesso richieste, proprio come se fossi in radio, qual è il pezzo più gettonato? – “I pezzi che vanno allo stadio sono scelti da me, ma in gran parte fanno parte della programmazione musicale delle emittenti Kiss Kiss. Le playlist vengono fatte al momento, quindi cambiano di partita in partita e rispettano alcuni canoni ad esempio: hit del passato e quelle contemporanee, tenendo sempre aperte le porte alla musica della nostra terra. Ovviamente vengono scelte canzoni che possano motivare e caricare la squadra e il pubblico sugli spalti. Molte volte tali scalette vengono arricchite da richieste dei tifosi (che leggo sui miei canali social) e dai calciatori azzurri. Non chiedermi quali sono le richieste dei giocatori però… non posso rivelartelo!”.
Un’ultima curiosità, mi racconti un aneddoto, una curiosità legata al tuo amore per il Napoli? – “Ricordo la prima volta che ascoltai l’urlo “The Champioooons” dal prato del San Paolo. Quando feci partire l’inno aspettavo con trepidazione quel momento magico. Non credevo di provare una simile emozione nell’ascoltare 60.000 persone urlare all’unisono. A ripensarci mi viene ancora la pelle d’oca”.
Eh no…non mi ci far ripensare Ivano! Che al sol pensiero alla sottoscritta la pelle d’oca (azzurra ovviamente) viene sempre!
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