Non è facile spostare l’attenzione soltanto sull’evento sportivo: Italia-Israele deve consegnare all’Italia l’accesso ai playoff. Tutto quanto è attorno alla partita, in città, sulle tribune, in sala stampa va messo da parte per 90 minuti e consentire agli azzurri di scendere in campo con la giusta concentrazione. Sfumata ogni possibilità di centrare la qualificazione diretta, l’Italia deve poter guardare ai play off che si giocheranno a marzo con la stessa umiltà e fiducia che hanno dimostrato dal momento in cui Gattuso ha preso le redini in mano.
“ Sappiamo già da due mesi che non possiamo sbagliare – ha dichiarato Gattuso a Sky Sport – ma sappiamo che dobbiamo migliorare, ci sono anche tante cose positive. Per domani vediamo: le partite durano 95 minuti, c’è chi entra dall’inizio e dà il massimo per 60 e poi c’è chi subentra a dare un contributo fondamentale”.
Secondo Sky Sport, Gattuso potrebbe tornare al 3-5-2 puro. Mancini prenderebbe il posto di Bastoni e giocherebbe al centro, come con la Roma, con Di Lorenzo e Calafiori confermati ai suoi lati. Con Dimarco a sinistra e un eventuale ballottaggio tra Spinazzola e Cambiaso sulla fascia opposta, in mezzo al campo ci potrebbe essere l’inserimento di Cristante, ieri subentrato, assieme ai soliti Barella e Tonali. In avanti, senza Kean, è possibile la riproposizione del tandem formato da Retegui e Pio Esposito che ribadisce la volontà di Gattuso delle due punte in avanti.
Questa sera, dunque, con una vittoria l’Italia si assicurerebbe matematicamente l’accesso ai play off che andranno affrontati senza ricordi che pesano, ma ora c’è da pensare alla squadra che giocò una partita folle appena un mese fa.
“Contro Israele – ha dichiarato Gianluca Mancini – dovremo fare una buona partita. Abbiamo già visto che sono una squadra insidiosa, abbiamo studiato i loro punti forti e deboli e siamo pronti per una gara importante. Vogliamo tantissimo andare al Mondiale, penso sia la cosa che vogliamo più di tutto. Ciò che è più importante è pensare al percorso intrapreso col mister fino ad ora. C’è voglia di stare insieme e questa è la cosa fondamentale per formare grandi gruppi.”