Kalidou Koulibaly dà un calcio al razzismo
Il Mundialito per “un assist alla pace e alla speranza” non è stata una manifestazione “formale” ma per la prima volta, nello stesso campo, giovani cittadini migranti rappresentanti di diciannove squadre internazionali si sono sfidate a rappresentare la giornata internazionale contro le discriminazioni razziali del 21 marzo.
E Kalidou Koulibaly, da sempre impegnato contro il razzismo, ha rilasciato una interessante intervista al Mattino prendendo spunto da ‘Un calcio al razzismo’, organizzato dal Consolato della Repubblica democratica del Congo e gli altri 11 consolati presenti a Napoli:
“Sono molto felice e orgoglioso di essere qui a Napoli, che è una città e una piazza calcistica molto importante, per lanciare un messaggio di testimonianza contro ogni forma di razzismo e di violenza. Vedere in questo torneo tanti popoli diversi che stanno festeggiando tutti insieme, senza distinzioni, è sicuramente una bellissima immagine e il mio sogno è vederne sempre di più nel calcio, di immagini belle come queste.
Questo torneo è una bellissima iniziativa contro ogni forma di razzismo. Quando mi hanno chiamato dal Consolato del Senegal e hanno chiesto la mia presenza, ho subito accettato. A maggior ragione in questo momento, con tutto quello che sta succedendo, era una cosa importante da fare.
C’è molto entusiasmo tra i nostri tifosi e quella con l’Udinese è stata sicuramente una vittoria molto importante ma altrettanto importante era essere presenti qui, tra questi calciatori che arrivano da vari Paesi e che, attraverso il calcio, hanno trasmesso una immagine bella e di speranza“.




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