
La Fifa studia il nuovo (antico) fuorigioco
L’ ex arbitro Angelo Bonfrisco spiega in un’intervista a Tuttojuve, il fuorigioco semiautomatico
“La Uefa e la Fifa stanno pensando di tornare al concetto di luce. Si sono accorti che con il Var si annullano dei gol per questione di pochi centimetri, il che va contro le modifiche regolamentali che vorrebbero agevolare i gol. Con la luce si sposterà virtualmente il confine di 40-60 centimetri la linea del fuorigioco”.
Oltre alla reintroduzione del concetto di luce, si parla di fuorigioco semiautomatico.
“E’ il secondo progetto su cui si sta lavorando. La volontà è quella di introdurre, anche attraverso il confine dalla luce, la segnalazione geografica del fuorigioco. In quel senso si avrà l’intervento immediato della tecnologia senza dover aspettare che l’azione finisca. Il che non elimina la valutazione dell’arbitro, che dovrà comunque riservarsi il compito di capire la partecipazione o meno all’azione da parte dei giocatori in offside. La macchina non è in grado di valutare o meno la posizione attiva di un giocatore ma solo la sua esatta collocazione al momento del lancio. Da qui, il termine semiautomatico”.
Potrà essere una tecnologia risolutiva?
“Ho qualche perplessità sull’applicazione, sono curioso di capire come verrà sperimentata. Si potranno accelerare i tempi di verifica ma, ripeto, la lettura dell’azione sarà sempre di natura umana. Per quanto riguarda il ritorno alla luce, invece, vedremo certamente più gol. E’ chiaro che tutto dovrà essere ratificato dall’Ifab e quindi dalla modifica del regolamento in essere”.
E Sky spiega come cambia il fuorigioco “tornando alla luce”
Per scattare il fuorigioco in sostanza dovrebbe esserci una “finestra” tra il corpo dell’attaccante e quello del difensore. Naturalmente sarà necessario definire come identificare il “corpo”. Una volta si parlava di “tronchi corporei”, cioè dalla cintola alle spalle: una sovrapposizione tra le gambe o tra i piedi in pratica non bastava per escludere l’offside, che scattava non appena c’era appunto “luce” tra i busti. Quella è una opzione. Altrimenti potrebbe essere considerata la luce tra i piedi. In pratica si prende il punto più arretrato del piede più arretrato dell’attaccante e si confronta con quello corrispondente più avanzato del difensore. Se c’è luce è fuorigioco, altrimenti tutto ok. Una rilevazione più “2 D” che potrebbe risultare più semplice per gli assistenti, che dovrebbero concentrarsi soltanto su punti più vicini al terreno di gioco, senza dover considerare ad esempio una sovrapposizione piede attaccante-spalla difensore. E un lavoro un po’ più rapido anche per gli uomini in cabina Var nel posizionare le linee del guardalinee elettronico, il cosiddetto “crossair”. Alla fine il verdetto sarà comunque oggettivo, o almeno molto vicino all’oggettivo (le linee sono pure sempre posizionate dall’uomo, in attesa di un fuorigioco semiautomatico che è però ancora di là da venire), così come ovviamente rimarranno i fuorigioco puniti (o no) per questioni di pochi centimetri, con relative perplessità e obiezioni.
Comments (0)