
La Juventus deve vendere per acquistare Federico Chiesa
A quattro giorni dalla conclusione del calciomercato, la Juve cerca l’affondo per chiudere la trattativa per Federico Chiesa. Le parti sono vicine: i portafogli lontani. La Juventus non riesce a vendere i pezzi pregiati che le darebbero forza per poter gestire il mercato in entrata. Al momento Fali Radamani e la dirigenza bianconera sono arrivati ad un punto di convergenza per poter giungere ad una conclusione positiva per entrambi i club: per il trasferimento di Chiesa si pensa ad un prestito oneroso con opzione di riscatto (diritto che diventerà obbligo al raggiungimento di obiettivi abbastanza semplici), operazione complessiva da circa 45-50 milioni. Un’operazione “importante” considerando il prestito molto oneroso, con la richiesta di almeno 10-15 milioni da incassare subito da parte della Fiorentina: se Agnelli è l’erede Fiat, con direzione moderna Exor, Rocco Commisso è il più ricco dei presidenti italiani e non avvierebbe una trattativa se non conveniente.
L’accordo al momento è in stand by con la Juventus che continua a proporre offerte a Douglas Costa (anche il Manchester City) che puntualmente rifiuta; e forse sarebbe venuto il momento di salutare Daniele Rugani : il Valencia ci prova in prestito secco, il West Ham può acquistarlo a titolo definitivo (richiesta compresa tra i 15 e i 20 milioni) e nelle ultime ore il centrale ha aperto a un trasferimento a Londra. E poi bisogna chiudere la risoluzione di contratto con Sami Khedira, missione tutt’altro che facile. Dal canto suo la Fiorentina – in caso di partenza (e incasso) di Federico Chiesa – potrebbe tornare da Pozzo e chiedere di Rodrigo De Paul, centrocampista dell’Udinese, che piace da tempi non sospetti a Rocco Commisso, Daniele Pradè e Joe Barone. Ma con i soldi in cassa, oltre De Paul, la Viola presserebbe anche su Callejon, che come svincolato potrebbe arrivare anche a mercato chiuso.
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