Skip to content

La Juventus di Pirlo: come giocherà?

Pirlo ha il suo n.9 ed è Edin Dzeko che non  raggiungerà la sua nuova squadra per essere in panchina al debutto in campionato della Juventus targata Pirlo perchèFonseca lo trattiene ancora a Roma. I riflettori saranno puntati proprio sul neolaureato che nei giorni scorsi ha battuto tutti i record possibili. Pochi giorni prima dell’esonero di Maurizio Sari che ora sembra lontanissimo anche nel ricordo, Andrea Pirlo fu consacrato come il mister dell’Under: il giorno dopo le valigie di Sarri viene promosso tecnico della Juventus e nei giorni scorsi si è presentato alla commissione di Coverciano, ha discusso la tesi ed è diventato allenatore UEFA Pro con il voto di 107/110. Già era viva la curiosità di capire in qual modo intendesse far giocare la sua squadra che negli anni dal 3-5-2 di Conte  passata ai moduli variabili di Allegri al 4-3-3 rigido di Sarri.

La tesi discussa a Coverciano faceva riferimento al  Barcellona, prima quello di Cruijff e poi quello di Guardiola. L’Ajax di Van Gaal. Ma pure il suo Milan di Carlo Ancelotti e la sua Juventus di Antonio Conte. Punti fermi della storia del calcio mondiale che hanno fatto dire al tecnico   che “un calcio propositivo, di attacco e di qualità possa dare grandi vantaggi. Maggior entusiasmo nell’ambiente, maggior coinvolgimento da parte di giocatori e staff. Dinamiche, queste, necessarie per riuscire a creare quell’empatia che è alla base delle squadre di successo”. Ma oltre all’aspetto filosofico ha chiarito, nella pratica: “Non prendere goal. Recuperare palla il più velocemente e il più alto possibile”.

Ma come giocherà la sua Juventus? : “La punta attacca la profondità, le ali si allargano in ampiezza. Gli interni si alzano in zona di rifinitura ed i terzini vengono dentro in fase di costruzione. Il centrale di centrocampo balla fra i due difensori leggendo la situazione (uno o due avversari in pressing). Andremo dunque a posizionarci in campo con un 3-2-5 o 2-3-5 in fase offensiva”. E andando a chiarire che cosa chiede al portiere, al difensore o al centrocampista, Pirlo chiarisce: “ Il portiere oltre alle caratteristiche classiche nella difesa della porta, un portiere moderno non può non avere qualità nella difesa dello spazio in avanti e nel gioco in possesso palla. I difensori in fase di possesso  sono diventati i primi registi della squadra e per gli attaccanti, nel mio modello di gioco, l’attacco della profondità (anche corta) è un elemento molto importante e spesso è proprio l’attaccante che se ne occupa con continuità (anche se possono essere letali gli attacchi nello spazio dei centrocampisti o degli esterni)”.

E domenica sera la formazione più probabile che scenderà in campo contro la Sampdoria di un antico maestro come Ranieri, sarà:  (3-5-2) Szczesny; Danilo, Bonucci, Chiellini, Cuadrado, Rabiot, Arthur, Ramsey, Luca Pellegrini (considerando l’infortunio di A.Sandro), Kulusevski , Ronaldo.

Torna di moda il 3-5-2 bollato come “vecchio” ma di forte tradizione italiana che si sviluppa alla fine degli anni settanta come evoluzione del catenaccio e che fu adottato da Enzo Bearzot nel mondiale dell’82.

Comments (0)

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Back To Top