
La Juventus rompe gli indugi e chiede la riapertura degli stadi
In accordo con il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio il club di Andrea Agnelli ha elaborare un piano per la riapertura dello Stadium e alla fine della prossima settimana si attende una risposta dal CTS. . L’idea è quella di una riapertura graduale, inizialmente del 20% dei posti ovvero circa 8000 tifosi con diverse misure per evitare assembramenti: un posto ogni tre a file alternate, regolamentazioni per il flusso e deflusso degli spettatori e, ovviamente, niente raggruppamenti di persone. Ingressi e uscite del pubblico scansionati e su prenotazione. Questi alcuni dei punti su cui la Juve ha lavorato per presentare la richiesta di riapertura con misure che verranno fatte rispettare da un personale molto ampio, per gestire il distanziamento sociale che è cosa tutt’altro che semplice, soprattutto in un clima da stadio. Normale prevedere delle prove con dei tifosi, una simulazione, in particolar modo per testare l’entrata e dell’uscita dallo stadio del pubblico.
Un tentativo di tornare ad una normalità pur convivendo con il covid sia perché uno stadio vuoto è una sconfitta dello sport, sia perché è una sconfitta economica: nella fase post-lockdown, gli incassi mancanti al botteghino si stimano sui 100 milioni di euro, un terzo di quelli totali in un anno, ovvero 300 milioni
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