La Lega rischia di aprire una battaglia legale non soltanto contro Sky ma anche con Dazn e Img. Se nel corso della prossima settimana i due licenziatari non presenteranno una lettera impegnativa di pagamento, scatterà il decreto ingiuntivo anche per loro.
Le condizioni di partenza erano differenti: Sky da subito aveva avuto un atteggiamento più aggressivo, proponendo uno sconto oppure niente versamento della sesta rata, il finale rischia ora di essere lo stesso. Infatti, sia Dazn che Img avevano prospettato a club e Lega un pagamento dell’ultima tranche dilazionato nel tempo, prospettiva che la controparte aveva valutato anche per capire tempi e modi di ripresa delle competizioni.
La ripartenza è un ulteriore alleato dei club, già tutelati dai contratti in essere: con le squadre in campo, i broadcaster non hanno motivi a cui appellarsi per non provvedere al saldo. L’idea di spalmare i pagamenti sarebbe stata valutata, quella da parte delle due Tv, di inserire ulteriori condizioni invece no. Per questo motivo da lunedì si aprirà un’altra settimana decisiva sul fronte dei diritti televisivi, nella giornata di ieri la Lega ha informato l’assemblea anche di un scontro via mail con Infront.
Se Dazn e Img non si impegneranno formalmente nel pagamento, verranno portati in tribunale. Con Sky è già successo. Inoltre, la Lega ha escusso la fideiussione emessa da Comcast, in più minaccia una causa anche per danno di immagine. Rapporti più cordiali tra il Ministro dello Sport Spadafora e le stesse tv:
“Se insisterò per la trasmissione in chiaro della diretta gol? Sicuramente. Ho fatto un appello alla sensibilità dei broadcaster e proverò una mediazione anche nei prossimi giorni, ma non escludo un intervento normativo”.
Oggi infatti la legge Melandri non consentirebbe trasmissione delle gare in chiaro: un nuovo decreto può superarla. Ancora Spadafora al Tg2:
“Spero di incontrare quanto prima i rappresentanti dei broadcaster per trovare un accordo: io sono abituato a cercare il dialogo, quando poi non lo trovo mi assumo le mie responsabilità. Abbiamo due necessità: dobbiamo assolutamente evitare assembramenti in luoghi pubblici per assistere alle partite e gestire un tema generale di ordine pubblico, dato che abbiamo visto il dissenso della stragrande maggioranza delle tifoserie organizzate. Un segnale deve esserci, che non vuol dire trasmettere tutte le partite in chiaro”.
Francesco Ferrara
LEGGI ANCHE: