********
Le sconfitte della Viola e dell’Inter non ridimensionano quella degli azzurri a Empoli, tutt’altro, anzi cresce la rabbia di quello che poteva essere – per caso- e non è stato. Tuttavia le sconfitte di Fiorentina e Inter, proiettate verso un obiettivo importantissimo, sono arrivate da due squadre che nulla più hanno da chiedere al campionato: né Europa, né salvezza.
Finalmente un campionato, sia pure al ribasso che però non dà nulla per scontato. Vittorie e sconfitte non pronosticate come avviene nella Premier, nella Liga e nella Bundesliga che danno un sapore in più ad un calcio che, in Italia era stato livellato e stritolato dalla Juventus. Occorre soltanto riuscire a metabolizzare il risultato negativo e tendere ad un calcio di più alto livello dove non si facciano barricate o sequenza di falli ripetuti da caccia all’uomo, per strozzare e fermare il gioco.
La sconfitta del Napoli ad Empoli va incanalandosi finalmente nei giusti binari di un campionato molto strano in cui ognuna delle 20 squadre ha tenuto un’altalena di risultati e prestazioni positivi e negativi. Alcune squadre arrivano ora con una buona tenuta atletica e mentale mentre altre mostrano segni di stanchezza, tuttavia portare ad esempio partite giocate con cattiveria e furia agonistica pur di non affogare sembra assai fuorviante. Quando si tende, come il Napoli, l’Inter o anche la Fiorentina a intraprendere una strada europea di qualità, i tonfi possono e debbono essere messi in calendario senza paragonare la rabbia con la classe. Mai si potrà vedere un Mertens o un Fabian all’assalto dell’uomo; viceversa accade spesso da parte di “piccole” che alla fine possono pure vincere.
Comunque l’Inter, la Fiorentina e l’Atalanta (in attesa di Salernitana-Venezia il 5 maggio) attendevano da tempo la data per il recupero che è arrivato troppo tardi confermando quanto si è sempre detto sullo slittamento tardivo. Dalla 20esima alla 34esima giornata è cambiata la prospettiva, le aspettative, la forma di tanti giocatori, e non è la stessa suspence né per chi gioca, né per gli intrecci dei risultati. Tanti se…. che restano tali ma che non dovrebbero essere consentiti.