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La “Mano de Dios” compie 34 anni

Un poco con la cabeza y otro poco con la mano de Dios”  così dichiarò  Diego Maradonaai giornalisti che gli chiedevano conto di quello strano gol segnato con l’Inghilterra. Un gol che, anni dopo, può considerarsi a ragion veduta la massima espressione dell’ingegno e della furbizia calcistica di Diego Armando Maradona, ovvero un puro concentrato di genio e cazzimma (come direbbe lo scrittore Pino Imperatore) allo stato puro.

Il 22 giugno del 1986, nei quarti di finale dei Mondiali di calcio allo stadio Azteca di Città del Messico, nel corso dell’incontro tra Argentina ed Inghilterra, un colpo di mano da parte di Diego, non rilevato dall’arbitro, diede la vittoria della partita all’Argentina che in seguito si laureò campione del mondo dopo aver battuto Belgio in semifinale e Germania in finale.

In particolare, al sesto minuto del secondo tempo il risultato era ancora di zero a zero, quando Hodge alzò un pallone a campanile nella propria area di rigore. Il portiere inglese Shilton tentò invano di prendere il pallone, quando uno scaltro Maradona, sebbene più basso di 20 centimetri, deviò il pallone con il braccio e la palla finì in rete, con l’arbitro che non si accorse del fallo e che convalidò subito la realizzazione.

Quando la palla si era alzata mi sono detto ‘Non la prenderò mai, vieni giù per favore. Ho avuto un’idea: mettere una mano e mettere la testa. Quando sono caduto non ho capito dove fosse finita la palla. Guardo: rete! Inizio a gridare: ‘Gol! Gol!” E Checho, quell’idiota di Checho mi chiede se avessi segnato con la mano. ‘Tappati la bocca, idiota, e abbracciami’ gli dissi. Lì iniziarono ad abbracciarmi tutti. Anche Valdano mi chiederà: ‘Non dirmi che è stato di mano’. E gli rispondo lo stesso. ‘Dopo ti dico, smettila di rompere le palle“- ha dichiarato molti anni dopo El Pibe de Oro nel 2008 al tabloid londinese The Sun, confermando di aver segnato con la mano e chiedendo scusa agli inglesi.

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