La Corte d’appello della Figc è giunta ad una decisione importantissima per il futuro del calcio: saranno 10 le giornate di squalifica inflitte a Michele Marconi, attaccante del Pisa, per una frase razzista, pronunciata nei confronti di Joel Obi, centrocampista del Chievo Verona. Dopo tante manifestazioni di facciata, cartelli contro il razzismo, l’ipocrisia trionfava con attacchi di sordità di arbitri e dirigenti, oppure arrivava la solita ammenda che nulla ha smosso.
Durante Pisa-Chievo ,dello scorso 22 dicembre, , chiarisce Libero , Marconi avrebbe detto all’ex Inter la frase “rivolta degli schiavi”, espressione immediatamente denunciata dai gialloblu. Il tribunale federale aveva assolto in primo grado Marconi, ma la Procura ha impugnato la sentenza, rimandando tutto al secondo grado d’appello di giustizia sportiva. Le nuove prove raccolte dall’accusa, sono poi bastate a ribaltare il risultato del primo grado.
La Corte d’appello, ha precisato Libero, ha applicato il comma 2 dell’articolo 28 del codice della giustizia, che prevede “la squalifica per almeno dieci giornate di gara o, nei casi più gravi, una squalifica a tempo determinato” per calciatori o dirigenti che si rendono protagonisti di un “comportamento discriminatorio”. Non sono ancora state rese note le motivazioni della sentenza, ma una cosa è chiara: Marconi salterà le ultime due partite di questa stagione, oltre alle prime otto gare della prossima. A rendere un quadro più preciso della situazione, un video comprensivo di audio dell’episodio in contestazione che si è aggiunto al supplemento del rapporto di gara presentato dal direttore di gara.
Per il giocatore 32enne, una bella stangata che certamente influenzerà anche il rapporto con la società che già termina il 31 giugno e per un giocatore stimato da Transfermarkt appena 550mila euro.