Mou cambia a inizio ripresa togliendo Cristante e inserendo Mkhitaryan, mentre Spalletti deve fare i conti con l’infortunio di Lobotka (al suo posto Zielinski). L’inerzia della gara non cambia, con il Napoli che continua a far la partita e la Roma che prova a sfruttare qualche spazio in ripartenza. Un’ottima occasione capita sulla testa di Abraham attorno al quarto d’ora, ma l’inglese schiaccia male e permette un facile intervento a Meret. Passano pochi minuti ed è ancora una zuccata, questa volta di Mancini, a spaventare il “Maradona”, col pallone che però si spegne sul fondo. Gli uomini di Spalletti rispondono con un paio di conclusioni da fuori di Zielinski ed Elmas, ma col passare dei minuti sembrano cominciare a preoccuparsi più di difendere il vantaggio che di costruire le premesse per chiuderla. Il baricentro di squadra si abbassa, gli avversari cominciano a trovare con più continuità l’affondo e al 91′ arriva la beffa: sul cross di Karsdorp c’è il velo prima di Afena-Gyan, poi di Abraham e dall’altra parte sbuca El Shaarawy che col destro batte Meret sul primo palo.
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In avvio Spalletti sceglie di puntare sul 4-3-3, con Lozano e Insigne ai lati di Osimhen, mentre in mediana sono Fabian Ruiz e Anguissa a far da corte a Lobotka, che davanti alla difesa protegge anche Rrhamani e Koulibaly, mentre sulle fasce tocca a Zanoli e Mario Rui spingere. Il risultato che ne esce consegna le chiavi del match ai partenopei, che costringono i giallorossi nella propria metà campo. Così Zaniolo e Abraham si ritrovano isolati dai rifornimenti di Pellegrini, schiacciato su Oliveira e Cristante in mediana. Inutile dire che Karsdorp e Zalewski hanno poco spazio per spingere e così il super-lavoro tocca alla difesa, imperniata su Smalling, con ai fianchi Mancini e Ibanez. Di occasioni vere, però, se ne vedono poche, perché il Napoli già all’11’ passa grazie a un rigore concesso dal Var per un fallo in area di Ibanez su Lozano avvenuto ben quattro minuti prima; Insigne dal dischetto non sbaglia. Insomma, una gestione non proprio rapida di una vicenda che il capitano azzurro conclude battendo Rui Patricio. Da quel momento i padroni di casa scelgono di gestire il palleggio, andando alla conclusione pericolosa solo al 20’ con Osimhen (ribattuto) e Lozano (respinta di Rui Patricio). Per il resto da segnalare il brutto fallo di Cristante su Lobotka, sanzionato solo col giallo da Di Bello, autore di una pessima direzione di gara. La Roma alza solo raramente il pressing e si fa pericolosa solo con una sgroppata di Zaniolo, anestetizzata all’ultimo istante, e soprattutto con due occasioni alla fine del tempo. Al 39’ infatti, su una punizione defilata battuta da Pellegrini, è Osimhen a deviare di testa sulla propria traversa. Poi c’è il tempo per annotare una bella sgroppata sul baby Zalewski, che impegna Meret in una parata a terra.




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