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La Roma punta tutto sulla finale di Tirana per la prima Conference League

Mourinho ha portato la Roma in finale di Conference League? “E’ un segno di quello che è questa competizione. Diffusa dall’ANSA le dichiarazioni dell’attuale allenatore del Foggia Zdenek Zeman, a Rai Radio1, ospite di “Un giorno da Pecora”.

Ma che coppa è? – ha proseguito Zeman –  E’ una competizione di basso livello, una coppa nuova dove giocano i paesi calcisticamente sottosviluppati, anche se ci sono state anche squadre grandi”.    Mourinho, che in più occasioni ha dato vita a botta e dialettici con il boemo, ha detto di non voler rispondere alle critiche del collega, perché ha vinto 25 titoli in carriera mentre Zeman ha portato a casa solo due campionati di Serie B.
“Non sa che ho vinto anche la C2 – commenta Zeman a Rai Radio 1- . Ma il discorso non è chi ha vinto o cosa ha vinto”. Mourinho però è una degli allenatori più vincenti di tutti i tempi. “Ma ha vinto in squadre dove anche prima di lui si vinceva – la replica di Zeman -, tranne che a Porto. E quindi penso che così è più facile”.

Un po’ di frecciate di Zeman al tecnico istrionico che pur in un campionato di basso profilo, ha saputo radunare il popolo dei tifosi che in massa affollano l’Olimpico. Plateale, mattatore, polemico, melodrammatico,  Mourinho è un grande attore che sfrutta molto bene la sua carriera esaltando i successi, velando gli insuccessi. Ma ogni insuccesso ha un colpevole: arbitri, Var, società, giocatori. Che poi la Roma non abbia, dopo un anno, alcuna identità, è colpa magari della stampa che non sa valutare il gioco dei giallorossi. Due sconfitte con i salmonari del Bodo e  un pareggio agguantato in superiorità numerica  con una squadra già in B possono ben fotografare il campionato della Roma che la scorsa estate annunciò a sorpresa l’ingaggio del mostro sacro Mourinho. Anche la Gazzetta dello Sport fa un po’ i conti della squadra che il 25 maggio volerà a Tirana per conquistare la prima Conference League.
Nel dettaglio – scrive la Rosea –  la Roma ha fatto 3 punti nelle ultime cinque partite, l’ultima vittoria è arrivata (a fatica) lo scorso 10 aprile contro la Salernitana e in Serie A c’è un punto in meno rispetto allo scorso anno, quando Fonseca era già un ex e tutti pensavano solo a Mourinho. Il punto è lo stesso di allora: i tifosi pensano solo a Mou, hanno una fiducia cieca nelle capacità del portoghese e quindi, anche se in campionato i risultati sono stati deludenti, l’entusiasmo è legato a Josè e alle sue scelte. Scelte che hanno portato, e questo non si può negare o sottovalutare, a una finale europea che elettrizza i romanisti: la prima finale europea dopo 31 anni, la prima in assoluto dopo 9, la possibilità di portare a casa un trofeo dopo 14 anni sono tutti aspetti che la gente ha messo in conto.

L’ultima partita contro il Venezia dovrebbe far squillare l’allarme, intanto venerdì si giocherà a Torino e i tifosi chiedono: “A Torino mandiamo la Primavera o mettiamo tutte riserve”.

Dunque sulla ruota di Roma si punta tutto sulla Coppa per poter scrivere Roma al primo capitolo della Conference. L’eventualità che possa perdere la partita non è da prendere in considerazione, ma intanto la classifica dovrebbe  essere un monito per tutelare in ogni caso la presenza in Europa .

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