E il 2026 si apre con l’antica sfida tra Lazio e Napoli
L’ultimo giorno di un anno memorabile è dedicato ad un brindisi tutto azzurro per ricordare la festa dello scudetto dopo 38 partite per cuori forti. Sino all’ultimo minuto dell’ultima partita ogni tifoso è rimasto nell’attesa del fischio finale. E, per completare l’opera, alla vigilia di Natale, sotto l’albero, è arrivata anche la Supercoppa ricca di lacrime milanesi. Emozioni che può comprendere soltanto chi le ha vissute e che vivono una strana contraddizione tra il desiderio che la partita finisca e il rammarico che è finita.
E in quest’anno che a mezzanotte chiude il sipario, c’è, di negativo, o quasi, proprio la Lazio che nello scorso campionato ha vinto due volte lasciando al Napoli solo un pareggio. Proprio a dicembre la Lazio colpì due volte al cuore il Napoli: prima in Coppa Italia e tre giorni dopo in campionato; ma se la prima sconfitta fu assorbita con disinvoltura, quella successiva, nel fortino del Maradona fece molto, molto male costando la vetta del campionato. Poi, solo un ricordo e nel febbraio, all’Olimpico, un pareggio, anche quello amaro dopo aver creduto nella vittoria.
E il 2026 si apre con una nuova sfida con la Lazio ancora in polemica con gli arbitri per il gol di Davis con un tocco di mano che ha imposto alla Lazio il pareggio al 95esimo mandando su tutte le furie il club biancoceleste. Da qui, silenzio stampa e lettera di disappunto alla quale Simonelli ha risposto “Ci vuole rispetto per la classe arbitrale che svolge un ruolo delicato”.
Il Napoli invece, alle prese con i soliti problemi legati agli infortunati dovendo programmare il minutaggio di tutta la rosa che dovrà giocare 8 partite in 24 giorni. Ventiquattro giorni che potranno decidere un 80 per cento sul futuro del campionato e il 100 per cento dell’approdo ai play off di Champions League. Il tutto con il problema creato ad arte per il “saldo zero”.




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