
Le Nazionali dribblano il covid
“ Siamo i burattini della Fifa e della Uefa: continuano a inventare competizioni per risucchiare tutto finanziariamente e ovviamente anche fisicamente da tutti i giocatori” : così ha dichiarato Toni Kroos nel podcast “Einfach mal Luppen”, con suo fratello Felix. Questa sosta inopportuna è stata l’occasione per il centrocampista di attaccare le organizzazioni mondiali che non contenti di aver creato una Nations League pensano anche ad una superlega.
E in tanti si chiedono oggi che senso abbia disputare queste amichevoli pur volendo soprassedere sulla Nations League che, mai, in questo momento storico, sarebbe stata pensata e varata. La Nazionale ha bisogno d’essere amata ma in tal modo è sopportata come un male inevitabile e meno male che la prossima sosta sarà il 28 marzo.
E’ superfluo parlare della pandemia: stringe in un assedio ogni singolo cittadino che ha il dovere d’essere prudente e, invece, per i calciatori nasce il dovere di girare il mondo per obbedire ai vertici di Fifa e Uefa che, in caso di bisogno, argomentano in remoto.
E invece, pur con i tanti rischi messi in conto, c’è voglia di calcio, di brividi, di emozioni sgombri da paura. E ciascuno pensa alla propria maglia. Inter, Milan, Atalanta, Lazio, Napoli: e i tifosi del Napoli vorrebbero proprio pensare soltanto al calcio, alla squadra vincente che quest’anno si è posta con prepotenza al centro dell’attenzione.
C’è la sosta però e si pensa a Mertens che è stato a contatto del portiere belga risultato positivo. Alle tantissime assenze covid per la Danimarca e la Svezia, al difensore croato Domagoj Vida che gioca il primo tempo e nel secondo viene messo in isolamento perché positivo: e siamo soltanto all’inizio della sosta. Torneranno i nostri eroi…sani e salvi? Dalla Colombia, dalla Nigeria, dal Senegal, dall’Europa tutta e il 22, al San Paolo, arriverà il Milan.
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