
Le riflessioni di Gaetano…e l’ultima missione
Io sono Armando Guarino e scrivo gialli, ma quando ero piccolino e facevo volare la mia fantasia mia nonna diceva a mio padre: ”ecco, sta facendo le riflessioni di Gaetano…”. Siccome non ho mai saputo chi fosse il “suo” Gaetano ne ho inventato uno io con il quale parlare del mio immenso amore per Napoli e il Napoli.
Ci siamo ritrovati. Tra la folla, tra le urla, gli abbracci, tra le lacrime. Nel marasma della festa, nonostante gli occhi annebbiati dal pianto ininterrotto, ci siamo riconosciuti.
Non abbiamo avuto la forza di parlare. Ma ci siamo detti tutto. Ci siamo raccontati la tensione degli ultimi giorni, quella crescente dei primi minuti, dove sembrava che un muro ci impedisse di raggiungere la felicità. L’acrobazia di Scott McTominay, una di quelle che, in volo, ti porta per mano e ti fa volare anche a te. Ci siamo raccontati la gioia, la voglia di crederci e la paura nel farlo.
Ci siamo raccontati quei quindici minuti dell’intervallo utili a riprendere il fiato più a noi che ai giocatori. E poi il secondo gol, la galoppata di Lukaku metteva fine alla paura, lasciava spazio pian piano alla consapevolezza e dava il via alle lacrime.
Ci siamo dati appuntamento al bus scoperto, a dare il giusto tributo a questi ragazzi, che hanno toccato il cielo con un dito, alcuni per la seconda volta in tre anni.
Non so come ci siamo arrivati, è stato complicato…perché le autorità hanno deciso che doveva essere una festa per pochi, pochi ed eletti, bloccando di fatto una città che invece aveva voglia di abbracciare i propri campioni.
Ci siamo dati appuntamento…e non ci siamo visti. Ma so che Gaetano aveva una sola missione: prendere Conte di faccia e parlargli cinque minuti così:
“Caro Antonio, hai visto l’amore di questa gente? Dove lo trovi mai uno uguale? Ora, non sarebbe giusto chiederti di rimanere per questo, ma ricordatelo quando e se deciderai di andare via. Dico se, perché credo che tu sia un uomo a cui piacciano le sfide. Vincere a Napoli, hai visto, non è difficile, è sicuramente più faticoso, ma anche più gratificante. E la fatica a te non ha mai spaventato. Hai vinto, come hanno vinto altri, puoi anche scappare, come hanno fatto gli altri, ma tu sei diverso. Raccogli questa sfida e dimostra che qui si può costruire un ciclo. Tu e ADL siete due vincenti.
Non cambierà il nostro amore per te né la nostra gratitudine per quello che hai fatto. Ma le storie d’amore importanti non possono finire dopo un anno. Altrimenti sono infatuazioni, passioni forti, ma veloci come un soffio di vento estivo, di quelli che ti regala finalmente l’illusione di aria fresca, ma che il giorno dopo ti lascia con la stessa calura di prima”.
(Armando Guarino)
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