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L’esame farsa di Luis Suarez: non spiccica una parola

“ Non dovrebbe, deve, passerà, perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1”. Questa una delle intercettazioni contenute nel decreto di sequestro probatorio emesso dalla Procura di Perugia su esame di italiano. “Non coniuga i verbi, parla all’infinito…”. L’esame farsa di Luis Suarez è oggi al vaglio della Procura dopo che il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia, nell’ambito di indagini parallele svolte fin dallo scorso febbraio, ha riscontrato diverse irregolarità: gli argomenti oggetto della prova d’esame sono stati concordate preventivamente con il calciatore e anche il voto è stato
comunicato in anticipo al candidato. Al momento i militari della Guardia di Finanza proseguono nelle indagini acquisendo documenti presso gli  uffici dell’Università. Tra gli indagati il Rettore Università per Stranieri di Perugia, Giuliana Grego Bolli, e il Direttore Generale dell’università, Simone Olivieri,  ma non il calciatore. Almeno al momento.

Dunque dalle intercettazioni è emerso l’accomodamento dell’esame di cui – come rivela La Repubblica –  erano a conoscenza anche l’esaminatore Lorenzo Rocca e Stefania Spina, incaricata della preparazione del candidato e dell’organizzazione della sessione d’esame. “Per dirtela tutta – si legge nello stralcio dell’intercettazione tra Diodato e Spina -, oggi ho chiamato Lorenzo Rocca che gli ha detto la simulazione d’esame e abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l’esame”: una mossa necessaria dato che, sempre secondo la Spina, “non spiccica una parola”.

Ma tra le frasi incriminate e finite agli atti: “se lo bocciate ci fanno attentati”, “ma te pare che lo bocciamo!”

 

 

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