Avrà vissuto almeno quattro giorni d’inferno con la paura d’essere identificato l’individuo che aveva vomitato oscenità nei confronti di Koulibaly. Probabilmente non aveva calcolato l’eco mediatico della violenza cui si è opposto Kalidou Koulibaly . Non avesse il difensore azzurro, indicato l’individuo, anche quest’assalto sarebbe passato in cavalleria.
Ma c’è una violenza strisciante in questo Paese che preoccupa molto e il pugno duro sarebbe auspicabile.
L’individuo che non avrà dormito per quattro notti temendo di essere riconosciuto, adesso ha un nome e un volto: sarà “radiato” da tutti gli stadi come simbolo di un essere da evitare.
E’ sufficiente? Basta un daspo per cancellare una violenza? E se Koulibaly non si fosse fermato a indicarlo?
E quanti erano attorno al giovane che urlava oscenità? E quante violenze commette ogni giorno nei confronti di un lavoratore di colore che magari lavora in una frutteria o in un bar?
Un giovane tra i 25 e i 30anni, incensurato, queste le uniche notizie : eppure sarebbe importante portare in tv davanti alle telecamere costui per capire da 1 a 100 il grado di sottocultura e dare una lezione a coloro pronti ad esibirsi in prossime oscenità.
Ma la vera svolta si raggiungerà quando tutti i club concorderanno con la Lega e la FIGC perché le multe comminate dal Giudice Sportivo siano pagate dai colpevoli. Il cuore e il cervello di costoro è custodito nella tasca e allora colpendo uno si aprirà il mondo delle accuse.
“Non si nasce bianchi – ha scritto Lilian Thuram – lo si diventa”. L’ex calciatore della Juventus intervistato da Francesco Cosatti al Festival dello sport di Trento, si è espresso sul razzismo nel calcio: “I calciatori possono fare tanto per combatterlo: se i giocatori prendono posizione e parlano con i tifosi le cose cambiano in fretta. Ma i giocatori bianchi non devono stare zitti”. E allargando lo sguardo non ha risparmiato una stoccata a miti del calcio, come Pelé (“Non ha mai detto molto contro il razzismo, quando sei a certi livelli devi prendere la parola per aiutare chi è in difficoltà”, ha detto), mentre ha elogiato Maradona (“Ha sempre detto no al potere”).