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Spalletti in fuga di fronte ad un ego troppo grande

“Il Paradiso esiste….ma quanta fatica”, è il libro scritto da Luciano Spalletti insieme con il giornalista sportivo Giancarlo Dotto in cui narra un lungo periodo della sua vita e di alcuni incontri interessanti.  Per ora sono emersi stralci che raccontano del suo rapporto con Totti, con Ilary Blasi, con  Icardi, con Wanda Nara e con Aurelio De Laurentiis. In tanti, tantissimi acquisteranno il libro-verità per capire finalmente le questioni rimaste sempre in sospeso. La sensazione dell’osservatore è quella di trovarsi dinnanzi ad un uomo immerso in un perenne rimuginio avvertendo nell’altro un ostacolo al suo “io”.

Così leggendo appena qualche riga, emerge la stilettata velenosa a Ilary Blasi che lo aveva definito “un piccolo uomo”: “ Francesco – scrive Spalletti –  per me sarà sempre come un figlio. La sua ex moglie, però, non sarà mai per me come una nuora. Quando lei mi offese gratuitamente, capii quanto fossi fortunato ad avere accanto una donna intelligente, che non si è mai intromessa con arroganza e maleducazione nel mio lavoro. Può capitare di essere un piccolo uomo o una piccola donna. Certamente lo è stata lei».

Altro passaggio ruvido, su Icardi e della sua burrascosa relazione con Wanda Nara: ““Quando, cioè, mi resi conto che la debolezza del nostro capitano si chiamava Wanda e rischiava di portare a fondo tutto il gruppo. E questo non potevo tollerarlo”.

Poi le parole dedicate al Presidente De Laurentiis in una sfida tra “io” forti e prepotenti: “Sono andato via – scrive Spalletti – perché non avevo più la voglia di sostenere questo continuo conflitto caratteriale con un imprenditore capace, a cui la città deve tanto, ma con un ego molto, forse troppo grande.”   E in altra parte: “In tutta la mia storia a Napoli ho giocato due partite contemporanee: quella con gli avversari e l’altra con il presidente», ha detto Spalletti, che lo ha definito «un imprenditore  capace, – Sultano – a cui la città deve tanto, ma con un ego molto, forse troppo grande»

Parole di fuoco, venate da qualche rimpianto che oggi si diffondono come un’eco in un momento in cui Luciano Spalletti rappresenta il passato e De Laurentiis rappresenta il passato, il presente e il futuro.

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