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Canonico, le condizioni di Lukaku, Neres, Rrahmani

  • 11/09/2025
  • Diana Miraglia
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Il dottor Raffaele Canonico, responsabile dello staff sanitario del Napoli  è intervenuto ai microfoni di Radio CRC, emittente partner della SSC Napoli. Di seguito le sue parole raccolte da Tuttonapoli.it: “La giornata tipo dello staff sanitario è abbastanza routinaria. In base all’orario di inizio attività della squadra, ci ritroviamo circa 3h prima per fare il punto della situazione sui lavori sui singoli giocatori e programmare la giornata di lavoro. I giocatori iniziano ad arrivare circa 2 ore prima dell’inizio dell’allenamento e noi dalla sera prima assegniamo degli slot orari a chi riteniamo abbia bisogno di fare terapie. Poi andiamo a trattare i calciatori con i nostri terapisti: Marco Di Lullo, Marco Romano, Vittorio Mennella, Vincenzo Longobardo, Paolo Tartaglione, Nicola Zazzaro, tutti cresciuti nel settore giovanile ed arrivati in prima squadra. Nella parte dedicata all’allenamento facciamo assistenza di campo. Al termine della sessione partiamo con i lavori di recupero e prevenzione.

Lukaku? Ci siamo sentiti ieri sera, procede bene il suo iter riabilitativo secondo quelli che erano i tempi prefissati. Va chiarito che Romelu ha avuto una lesione molto importante al retto femorale con anche interessamento di uno dei due tendini inserzionali. Si potevano scegliere due strade: quella conservativa e quella interventistica, chirurgica. Il ragazzo ha deciso di perseguire la prima, considerando anche che le tempistiche sono simili. Lui è in Belgio, previa autorizzazione da parte del nostro staff medico: io ho un’interazione continua con i terapisti e con il collega che lo sta seguendo lì. Nel giro di un paio di settimane anche uno dei nostri terapisti salirà in Belgio per valutare anche dal vivo quello che sta facendo, fermo restando che a noi arrivano report quotidiani sulla sua evoluzione. Tutto sotto controllo e supervisionato da noi. Più si sale di livello come atleta, più l’attenzione ai particolare diventa fondamentale. Noi abbiamo delle Ferrari, perché siamo ad un livello altissimo: l’alimentazione, lo stile di vita, la gestione del ritmo sonno-veglia sono cose fondamentali nell’atleta.

L’idratazione è importantissima, perché il muscolo, che è ricco d’acqua, ne ha bisogno. Per l’alimentazione si parte da quelli che sono i principi della dieta mediterranea, adattati ai fabbisogni calorici degli atleti e differenziando in base al tipo di allenamento. Si vive ancora con il mito degli infortuni zero: chi fa sport, a qualsiasi livello, è destinato ad avere delle problematiche o dei fastidi. C’è ovviamente una base genetica, ci sono stati atleti che non hanno mai saltato un allenamento, ma i fattori sono tantissimi. 15 infortuni muscolari? Altre squadre ne hanno avuti 40. Noi siamo stati tra quelli con la percentuale di incidenza di problematiche muscolari più basse rispetto a 2/3 della Serie A. È importante chiarire questo aspetto, perché sembra che sono tanti gli infortuni, ma in realtà ci sono dei dati ben precisi.

Neres? Ha avuto un affaticamento il giorno della rifinitura, prima della partita. Avendo due settimane senza partite davanti, non abbiamo voluto rischiare contro il Cagliari. Era una problematica minore che si andava a risolvere da lì a pochi giorni: queste settimane sono servite proprio a permettergli di recuperare. Buongiorno si allena in gruppo da Castel di Sangro, è entrato anche con il Cagliari e non c’è niente da aggiungere su di lui: è completamente recuperato.

Rrahmani? Ha avuto un trauma minore: una lesione di basso grado del bicipite femorale. Già ha iniziato l’iter riabilitativo. Gli infortuni muscolari possono avere una prognosi che va dalle 2 alle 10-12 settimane e dipende da vari fattori: questo è un trauma minore, quindi credo che salterà un paio di partite. Contro il Pisa?  Potrebbe essere a disposizione, considerando che c’è anche una settimana tipo poi dopo il Pisa per arrivare al Milan. Dopo la guarigione clinica va completata la guarigione sportiva e l’inserimento in gruppo: sono aspetti che vanno a incastrarsi con il calendario”.

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Diana Miraglia

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