Al momento solo un programma di massima anche considerando che a troppi giocatori sono stati concessi permessi ‘inopportuni’ come ha sottolineato il Presidente De Laurentiis in un’esternazione: “Non è da imprenditori accorti consentire ai propri dipendenti il permesso di andare a raggiungere le famiglie all’estero”; e, queste parole, Marotta, pur non essendo stato citato, ha risposto che ‘la decisione è stata dettata da un decreto del Governo e dalle norme emanate dalla Regione Lombardia’.
In assenza di partite di calcio, si assiste ora alle partite delle ipotesi: club che vorrebbero riprendere allenamenti in vista della ripresa del campionato come Lazio, Napoli, Roma, Sassuolo e Cagliari e chi sarebbe favorevole al congelamento della classifica come Milan, Inter, Sampdoria, Genoa e Brescia.
Non si espone la Juventus che non può certo ipotizzare una ripresa degli allenamenti con giocatori che, postivi, devono completare l’isolamento in attesa dei rientri dei cinque in fuga mentre si profila il rischio che altri, terminato il periodo di quarantena, possano allontanarsi da Torino.
Gravina non si arrende, il presidente di Lega non vuol parlare sino alla scadenza dell’ordinanza, l’ipotesi di una serie A a 22 squadre: un vero rebus.
Una soltanto è la notizia importante che non riguarda il calcio, se non per l’emozione che suscita, ovvero – come ha comunicato il professore Paolo Ascierto – il primo paziente trattato da Tocilizumab è tornato a casa.