Le analisi sul pareggio del Napoli contro l’Inter si dividono in due correnti di pensiero molto distanti: chi sostiene che il Napoli manca sempre all’appuntamento importante, chi sostiene che si è pareggiato contro la squadra più forte del campionato.
La terza verità, del tutto emozionale è il non prendere in considerazione “il quando si pareggia” e “ il come si pareggia”. Nella gara tra Atalanta e Juventus, ieri sera al Gewiss Stadium, la Juventus ha strappato con le unghie un pareggio all’Atalanta al 92° quando mancavano trenta secondo al fischio finale. Un tripudio della panchina, un sorriso a 32 denti di Allegri, un salto dalla sedia di Nedved.
Se il Napoli avesse raggiunto il pareggio al 92° contro l’Inter, avrebbe scatenato il terremoto del Maradona. Invece, analisi su analisi per provare la rinuncia del Napoli a vincere: nessuno però ha ipotizzato in caso di sconfitta, quali rischi in più rispetto a quelli che già ci sono, avrebbe corso anche in tema di qualificazione alla Champions.
Giovedì pomeriggio il Napoli dovrà affrontare una partita di Europa League (che poteva essere evitata se il Napoli fosse stato al completo): si giocherà al Nou Camp che non è certo da meno del Maradona e una sconfitta degli azzurri è già nei pronostici. Ma importa capire come ci si arriva e come si vorrà interpretare la partita: se a viso aperto o con prudenza per avere una chance al ritorno.
Negli ultimi dieci minuti, contro l’Inter si sarebbe potuto osare molto di più, ma proprio il centro campo, da metà del secondo tempo, non brillava e, non è un caso che Lobotka sia uscito con un infortunio alla coscia destra. Se a quel punto i giocatori abbiano interpretato il pensiero di Spalletti o abbiano difeso il pareggio secondo le proprie forze, conta poco. Conta moltissimo invece che il Napoli non voglia mollare in un anno dove le qualità sono evidenti ma evidenti sono anche le casualità (leggi sfortuna) di troppi incidenti che frenano la sua corsa. Con Politano in campo……