Contropiede Azzurro

Marco Rossi, il nuovo profeta in terra magiara

Non tutti sanno che la grande Ungheria di Gusztav Sebes, passata alla storia come l’”Aranycsapat” (squadra d’oro) fu fermata ad un passo dalla gloria dai tedeschi soltanto nella finale del Mondiale 1954. I magiari, infatti, già vincitori della medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1952 e della Coppa Internazionale 1948-1953, in campo primeggiavano per l’eleganza dei movimenti e per schemi di gioco mai visti prima. Sebes, infatti, giocava utilizzando il modulo della “doppia M“, con una fase difensiva ricalcava l’ormai consolidato “WM” (con Zakariás a fare da schermo molto “basso” davanti alla difesa) e una fase offensiva diversa, basata sull’arretramento delle ali (molto larghe) e del centravanti (Hidegkuti, odierno “falso nueve“), di conseguenza, le mezze ali diventavano attaccanti puri, con un doppio centravanti. E il mitico  Puskás, punta di diamante della squadra, rifiniva e finalizzava assieme a Deák, l’altro cannoniere.

Insomma, era uno spettacolo la nazionale ungherese degli anni Cinquanta, proprio come oggi accade per l’Ungheria di Mister Rossi che  – dopo decenni di buio – non finisce di stupire: e dopo un brillante Europeo ecco la Nations League con lo scacco matto alla Regina: prima la vittoria in casa per 1 a 0 –  e poi un sonoro 4 a 0 direttamente in terra d’Albione.

Una grande soddisfazione per l’allenatore italiano Marco Rossi, con un passato in Italia di allenatore soltanto sulla panchina della Cavese e una lunga inattività interrotta soltanto da una chiamata dall’Honved Budapest e – dopo i buoni risultati – un successivo salto alla panchina della nazionale magiara. Nativo di Druento in provincia di Torino, Rossi è flegreo d’adozione per la militanza nel Campania Puteolana, squadra di Pozzuoli, località in cui ha conosciuto la moglie e in cui si è stabilito a vivere. 

Una curiosità legata proprio agli incontri tra Ungheria e Inghilterra: nel 1953 l’undici guidato da Sebes sconfisse allo Stadio di Wembley l’Inghilterra per 6-3, ripetendo la vittoria l’anno seguente, in casa, con un pesantissimo 7-1 (ancora oggi la peggior sconfitta di sempre per gli inglesi)….e  se non sono ricorsi storici questi.

La squadra d’oro