
Meno male che c’è Luciano Spalletti
Siamo giunti alla stretta finale e il mestiere del tifoso diventa molto difficile anche quando si tenta di comprendere “le ragioni dell’altro” . Il Presidente De Laurentiis è un imprenditore competente che in 17 anni ha creato una società che può competere a livello europeo fino ad occupare un 16esimo posto nel ranking , ma ora qualcosa si è inceppato e il Napoli rischia. Rischia molto: Insigne è diventato un caso e anche Fabian già da sei mesi, bussa alla porta del presidente chiusa ermeticamente. In molti si chiedono il perchè di un atteggiamento di chiusura totale con il timore che la risposta risieda in quella antica follia dell’ammutinamento che De Laurentiis mai ha superato. E siamo all’oggi.
Dopo l’Inter, che sembra essere stato un bluff per arrivare a Correa, è stato l’Everton di Rafa Benitez a chiedere di Insigne perché ormai la porta è spalancata. Dovesse andar via il capitano, il Napoli potrebbe promuovere Ounas da esterno sinistro. In fila, alla porta del presidente anche l’agente di Fabian può portare offerte, senza mai dimenticare Koulibaly, arrivato a trent’anni e ancora ha grande mercato, stavolta col fantasmagorico PSG.
Che in 20 giorni si possa stravolgere la squadra è possibile, ma non dovesse il tempo essere sufficiente, Insigne resterebbe a scadenza e Fabian cercherebbe un’altra squadra per il prossimo anno. Intanto, in entrata nessuna novità se non l’insistente possibilità di riprendere Bakayoko con la stessa formula dello scorso anno, considerando che il centrocampista è ritenuto nel Chelsea fuori organico.
Per Spalletti, lavoro straordinario per motivare Insigne e Fabian e spiegare a Bakayoko che a 27 anni può dare molto di più.
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