Nella lista diramata da Spalletti ancora non compaiono Anguissa e Osimhen (infortunati), ancora positivo Zanoli e ancora indisponibile Kostas Manolas, stavolta per gastroenterite. Spalletti recupera però Ounas e Politano che magari partiranno dalla panchina. La partita è di quelle “toste” con un Sassuolo che pur con 8 punti in meno rispetto allo scorso anno, ha trovato l’armonia giusta con il nuovo tecnico Alessio Dionisi, altro allenatore toscano che tra i giovanissimi sta conquistando un’attenzione particolare. E’ arrivato in Serie A alla guida dell’Empoli che si è imposta in Serie B con 68 reti segnate e 35 subite e subito il Sassuolo dell’ex De Zerbi, ha puntato su di lui. Qualche difficoltà iniziale fino alla vittoria con il Milan, non occasionale.
Spalletti affiderà ancora a Mertens il ruolo “di centravanti a scomparsa” con Zielinski a elastico e Insigne a rifornirlo. A destra Elmas o Lozano e al centro Lobo o Demme con Fabian in fiducia dopo la splendida rete.
Un nuovo Napoli che Spalletti ha ricostruito per la terza o quarta volta: partiti in precampionato con Demme il metronomo, la palla è passata a Lobotka che in pratica aveva vissuto in panchina l’ultimo campionato. Poi l’arrivo di Anguissa rivoluziona il centrocampo con un Osimhen che cresceva in tecnica. A San Siro il gravissimo infortunio di Osimhen e il Napoli perde con l’Inter e lo Spartak pur reagendo nell’ultima frazione di gioco. Il tempo di risistemare le carte ed ecco il nuovo Napoli contro la Lazio nella serata in cui il mondo intero ha visto il gioco dei figli di Maradona.
Lobotka si riprende la scena, Insigne torna a dirigere l’orchestra, Koulibaly dà lezioni di calcio e Dries segna il gol che aveva mancato a San Siro e un altro per dire “io resto qua” dopo che Kat ha detto: “Io e lui abbiamo trovato un paradiso qui, un paradiso nascosto in un guscio ruvido”.