
Messi giocherà ancora nel Barcellona
Dieci giorni di guerra per doversi arrendere: Lionel Messi prigioniero del Barcellona resterà: “Rimarrò perché il presidente mi ha detto che l’unico modo per andare via è pagare la clausola da 700 milioni”. Lionel Messi, nell’intervista a Goal .com in cui ha comunicato la decisione di rimanere al Barcellona, entra anche nel dettaglio del duro confronto con Bartomeu: “Non c’era altro modo che andare a giudizio. E non sarei mai andato a processo contro il Barça, perché è il club che amo, che mi ha dato tutto in carriera. È la squadra della mia vita, mi ha dato tutto e le ho dato tutto, non mi è mai passato dalla testa di andare a giudizio contro il Barcellona”. E a Goal.com rivela: “La sconfitta di Lisbona contro il Bayern è stato un momento difficile. Non ero contento e volevo andarmene. Non mi è stato permesso in alcun modo e quindi rimango a Barcellona, ma la gestione di Bartomeu è un disastro”.
Si chiude così un capitolo che aveva pesantemente condizionato le logiche di mercato: l’Inter, la prima a ritirarsi dal tavolo della roulette. Poi il Manchester City ha tentato un triplo salto del fair play finanziario, per rilanciare le azioni del club salvato dal TAS dopo aver rischiato l’esclusione dalla Champions; infine il PSG che aveva tentato lo sgambetto al Man City per agganciare la Pulce.
Chiuso il capitolo, il Manchester potrà dedicarsi al capitolo Koulibaly magari evitando di portare avanti la polemica con il Napoli per l’antica questione di Jorginho al Chelsea dopo essere stato promesso al City. I grandi club trattano sulla base dei fatti e De Laurentiis ha più volte detto di voler parlare con i dirigenti. Messi resta un sogno, ma Koulibaly può diventare il difensore sempre stimato da Guardiola.
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