“ ‘o Napulitano se fa sicco ma nun more”…
Ci davano per finiti.
Pronti i funerali e finanche l’epitaffio da scolpire sulla pietra tombale del campionato Azzurro.
Abbiamo letto e sentito una quantità ragguardevole di pure scemenze partorite dai soliti lecchini privi di fantasia messi là per sparare fesserie a pagamento.
“Conte ha rotto con la squadra, non torna da Torino, i rapporti con ADL sono ai minimi termini, il Napoli è cotto, la preparazione è sbagliata, Starace non sa fare più il caffè”….
Poi il Napoli in pochi giorni batte una dietro l’altra due big, Atalanta e Roma, e nel mezzo bastona anche il Qarabag in Champions League.
Muti.
Tutti ammutoliti.
Dai fatti.
Dal campo.
La Roma non ha mai impensierito seriamente gli Azzurri.
Non c’è stato match.
Un Napoli semplicemente sontuoso ha imposto dall’inizio alla fine i suoi ritmi, le sue giocate, la sua personalità, impedendo agli avversari di sviluppare quel gioco aggressivo (tipico di Gasp) che li aveva condotti in testa alla classifica. La roma, per farla breve, ha tirato in porta una sola volta e a partita quasi finita!
Conte è il depositario assoluto della difesa a tre, modulo attuato per necessità (abbiamo attualmente due soli centrocampisti più il giovane Vergara) ma che si sta rivelando efficacissimo: il nuovo sistema di gioco permette a Neres di giocare più in mezzo al campo, vicino alla punta centrale dove può meglio esprimere le sue doti tecniche e Di Lorenzo ed Olivera impiegati come terzi e quarti di centrocampo assicurano una copertura solida sulle fasce. Possiamo inoltre affermare che il 3-4-2-1 dà anche un senso più compiuto agli acquisti di Beukema e Lang.
Le pagelle
Milinkovic-Savic 7: una sola parata, a tempo quasi scaduto, ma decisiva;
Beukema 6,5: ottime chiusure difensive, Pellegrini è un avversario tosto ma alla lunga viene domato;
Rrahmani 7,5: un gigante, chiude e imposta alla grande.
Buongiorno 7,5: pare che Roger Waters si sia ispirato a lui quando ha composto “The Wall”, bullizza il malcapitato Soulè, insormontabile, va a prendere l’avversario fino all’area di rigore opposta alla sua! ;
Di Lorenzo 7: puntuale, nessuna sbavatura, sembra rinato;
Lobotka 7: livello altissimo, non perde mai la misura dei passaggi, e duella alla grande con quel Marcantonio di Kone;
McTominay 7: corre più di tutti, costringe gli avversari a falli sistematici, cancella Cristante;
Olivera 6,5 : buon lavoro soprattutto di utilissima copertura;
Neres 8: veloce di testa e di gamba si intende a meraviglia con Hojlund con il quale scambia la posizione e vola in gol;
Hojlund 7: indomabile, instancabile, stretto tra Ndicka e Mancini sfodera una prestazione da gladiatore;
Noa Lang 7: è sempre il primo a proporre un feroce pressing che non consente alla roma di impostare in serenità, esce stremato dalla fatica;
Conte 9: la vince lui, incarta il Gasp e azzecca tutte le mosse, dalla formazione ai cambi. È senza ombra di dubbio un allenatore che incide pesantemente nell’economia globale delle squadre che gestisce.
Da roma solo belle notizie dunque, si torna in testa alla classifica e- nonostante una infermeria ancora strapiena- siamo animati (squadra e tifosi) da nuove e belle certezze che danno ai calciatori una dose massiccia di positività e la consapevolezza di quanto siano realmente forti.
Ci davano per spacciati, qualcuno parlava di campionato fallimentare, di settimo posto ma…
“ ‘o Napulitano se fa sicco ma nun more”…