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Napoli da impazzire, prestazione monstre al Gewiss Stadium: vittoria sontuosa contro l’Atalanta

Atalanta-Napoli 1-3 (13′ Insigne, 37′ Politano, 58′ de Roon, 80′ Elmas)

La vittoria del Gewiss Stadium contro l’Atalanta è stata firmata da InsignePolitano e Elmas (per l’Atalanta inutile il gol di De Roon), ma ha un sapore ancora più particolare: senza le pesanti assenze di OsimhenRrahmani e Di Lorenzo, gli azzurri hanno dimostrato di avere le potenzialità per giocarsi le loro chances fino alla fine. Da incorniciare la partita del baby Zanoli, classe 2000 al debutto da titolare e risultato alla fine uno dei migliori in campo; suo il lancio in profondità per Mertens che ha portato poi al fallo di Musso e al conseguente rigore.  Prestazione sontuosa anche di Stanislav Lobotka, autore della percussione dalla quale è poi nata la genialata di Insigne sul secondo gol; il premio del ‘Man of the match” va però al professore Mario Rui, leader della difesa azzurra ed autore di una prestazione veramente sontuosa.

Nel Napoli è praticamente annunciato l’impiego di Zanoli sulla destra e di Juan Jesus accanto a Koulibaly, dunque Spalletti per disegnare il suo 4-3-3 risolve l’unico dubbio (Zielinski-Fabian Ruiz) a vantaggio del primo: non ha alternative in attacco e dunque il tridente è quello previsto, con Politano, Insigne e Mertens. Per dieci minuti il Napoli non esce dalla sua metà campo, ma la pressione anche furiosa dell’Atalanta, approfittando di un approccio un po’ morbido del Napoli, produce (8’) solo un colpo di testa di Malinovskyi, su cui Ospina è bravo a coprire il suo palo. Ma all’11’, praticamente alla prima sortita, il Napoli trova il vantaggio: Zanoli ha massima libertà di inserimento per trovare in verticale Mertens, su cui Musso, che probabilmente parte con un attimo di ritardo, interviene precipitosamente in uscita. Il fallo appare subito netto, ma a Di Bello serve l’intervento di Aureliano per concedere il rigore trasformato da Insigne. La reazione dell’Atalanta è immediata, ma poco concreta: la ricerca dell’area con il fraseggio corto viene sempre spezzata in qualche modo dal Napoli e l’unico ad avere una chance pulita è Freuler, il cui radente è allargato troppo. Così, dopo un tiro di alleggerimento di Mario Rui parato da Musso, il Napoli dimostra ancora furbizia e pragmatismo nello sfruttare una punizione guadagnata da Lobotka, che fa mezzo campo in incursione centrale e viene fermato da Palomino a venti metri dalla porta. Nonostante tutto il tempo di organizzare le coperture, l’Atalanta si fa sorprendere da una furbata di Insigne, che pesca il taglio centrale di Politano, straordinario a segnare il 2-0 con una meravigliosa girata di sinistro. E ancora un’indecisione di Palomino (46’) regala a Koulibaly un tiro su cui è bravo Musso a coprire la porta.

Nel secondo tempo Gasperini manda fuori Hateboer e dentro Boga che va due volte vicino al gol di testa e di piede (conclusioni sbagliate). Miranchuk, entrato al posto di Malinovskyi, con un bel cross dalla destra trova il colpo di testa di De Roon che accorcia le distanze trovando il gol dell’1-2 al 58′.  Spalletti- che aveva visto il Napoli schiacciarsi troppo- cerca di riprendere in mano la partita sotto tutti i punti di vista. Fabian Ruiz prende il posto di un disciplinato Zielinski e Elmas va a formare con Zanoli una catena di destra più equilibrata per l’ultimo quarto di gara.  Non sono minuti facili per il Napoli, con Boga che sgattaiola via come un felino (e va al tiro costringendo Ospina a una buona parata), e con De Roon che sfrutta la sua intelligenza per inserimenti insidiosi. Gli azzurri pagano la loro carenza numerica in tema di attaccanti, costringendo Mertens, cotto, a stringere i denti per restare al centro della linea offensiva. Ma questa squadra sa anche soffrire e soprattutto sa ripartire, perché nel momento di massima pressione dei bergamaschi, Koulibaly fa partire un contropiede perfetto, portato avanti da Lozano sulla destra e concluso da Elmas con un colpo da biliardo che mette la parola fine alle ambizioni dei padroni di casa. 

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