
Napoli – Empoli, per riprendere il discorso campionato
Nella città degli eccessi, del genio e della sregolatezza, del sole cocente o della grandine nell’arco di una giornata, il Napoli ha vinto una partita da dentro o fuori. Avesse avuto due risultati su tre, come spesso è accaduto, avrebbe forse fallito l’obiettivo. E invece pioggia, otto infortunati, Lozano in barella, rimontato di due gol, ha vinto una partita d’altri tempi, di un calcio d’altri tempi con un allenatore di altri tempi. E si va avanti con altri tre impegni da onorare fino alla sosta natalizia con la speranza di ritrovare qualcuno degli infortunati. Secondo il giornalista Sky Francesco Modugno, intervenuto a radio Kiss Kiss, per Fabian c’è da aspettare, per altri due giocatori, qualche speranza: “ Anguissa ha fatto del lavoro in campo, stesso discorso per Insigne, per Fabian invece solo esercizi in palestra. Quasi impossibile vedere lo spagnolo in campo, per gli altri due dipenderà molto dalle sensazioni che avranno soprattutto domani”.
Dunque Spalletti sentirà le sensazioni di Insigne e Anguissa per decidere quale formazione schierare contro l’Empoli, non potendo rischiare troppo in previsione della partitissima con il Milan a San Siro.
Ma con l’Empoli di Andreazzoli che viene da una vittoria in rimonta prodigiosa, non si scherza, e il Napoli ha sempre guardato in casa Empoli con grande interesse, a cominciare da Sarri. Ma domenica il Napoli dovrà dire attento a Sebastiano Luperto che in questo Napoli decimato, avrebbe fatto comodo. Ma attento anche alla freccia dell’Empoli, Fabiano Parisi di Solofra, accostato al Napoli negli ultimi giorni e che l’agente Giuffrida non esclude possa arrivare a Napoli.
Infine l’albanese Nedim Bajrami classe ‘99 sotto osservazione da parte del club azzurro, che alla Rosea si è presentato: “Giochiamo tutti da squadra, c’è allegria e amicizia e andiamo tutti d’accordo. E poi in campo corriamo davvero tanto. Preferisco giocare da trequartista ma ho fatto anche la mezzala sinistra nel 433 in Svizzera. Il mio modello è sempre stato Zidane, mi piaceva moltissimo quando giocavo nelle giovanili. Il mio rapporto con Andreazzoli? Mi chiede gli uno contro uno e di giocare senza paura. È molto bravo, sa sempre quello che deve fare. È vero, mi ha lasciato in panchina e un po’ l’ho sofferta questa cosa, mi sono sempre allenato forte. Ma con lui il rapporto è buono e costante“.
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