“Il momento della svolta? Il pareggio con l’Inter, se non vinciamo poi scappano. Invece pareggiamo col gol di Billing e infatti dopo la partita dissi che se volevamo potevamo. Quello è stato importante, avessimo perso, l’Inter sarebbe scappata in maniera assoluta e non ci sarebbe stata possibilità di riprenderli.” In conferenza stampa, Antonio Conte, nella serata magica del 23 maggio 2025, rivelò il momento chiave in cui capì che si sarebbe potuto lottare per lo scudetto.
Era il 10 novembre 2024 quando il Napoli a San Siro conquistò un punto pesantissimo che secondo Conte , rappresentò il momento della svolta. Anche allora dirigeva il signor Maurizio Mariani che avrebbe potuto cambiare il campionato fischiando un dubbio rigore se Calhanoglu, dopo 19 centri consecutivi non avesse colpito il palo…della giustizia. Il primato era salvo e negli ultimi secondi Simeone avrebbe potuto firmare anche la vittoria.
Il duello, domani al Maradona, (della svolta?) sarà tra Conte e Chivu che si incrociarono nella penultima di campionato dello scorso anno firmando uno 0-0 che decretava la salvezza dei ducali e un passo decisivo per gli azzurri verso lo scudetto. Entrambi furono espulsi oltre il 90esimo minuto in un convulso finale con l’arbitro Doveri che prima assegnò un rigore per un fallo di Lovric su Neres, per poi invertire la decisione.
Come arriveranno al confronto? L’Inter ha vinto le ultime 4 di campionato e tre di Champions. Morale alle stelle, si presenterà al Maradona con la sola assenza di Marcus Thuram che non sembra così determinante come lo scorso anno e con il solito 3-5-2 ( Sommer; Akanji, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Bonny, Lautaro).
Il Napoli non cambierà modulo (4-1-4-1) con la speranza di poter schierare Hojlund punta centrale. Due giorni di faccia a faccia, di chiarimenti, per scuotere l’inerzia. Intanto, questa sera, il Milan potrebbe allungare, giocando in casa con il Pisa e dare un primo strattone al campionato.