Napoli – Legia Varsavia con l’obligo di vincere. Pressione positiva o negativa?
Per il Napoli quella con il Legia Varsavia è la prima sfida da “dover” vincere: per la prima volta sarà messa a dura prova la solidità del gruppo. Diversi i cambi pensati da Spalletti con giocatori che possono alternarsi secondo lo stato di forma e secondo la gara che si va a preparare. Il turnover è una parola obsoleta e insultante, ha ribadito duro Spalletti, perché il Napoli ha una rosa importante con tutti titolari.
Nella conferenza stampa tenuta ieri, Spalletti ha fatto riferimento a Meret, Manolas e Lobotka che hanno iniziato il campionato contribuendo alle vittorie del Napoli. Dunque, più di un indizio per la formazione che schiererà questa sera al Maradona, come pure l’ipotesi Jesus sulla fascia sinistra: “ Io prendo sempre tutto il tempo per la formazione,- ha dichiarato il tecnico – ma potrebbe esserci e si faranno valutazioni complessive con lo staff anche medico per valutazioni pure scientifiche sulla fatica e così si sceglie la formazione per vincere perché noi vogliamo vincerla”.
Anche in attacco, Osimhen che ha giocato 16 partite in due mesi, dovrebbe osservare un turno (o parte) in panchina, Fabian potrebbe trovare in Demme la giusta sostituzione per una pausa dopo un minutaggio extra e anche Zielinski che aveva riportato un lieve risentimento muscolare potrà riposare. Spazio dunque a Dries Mertens che ha già saggiato il campo per una manciata di minuti sia con la Fiorentina che con il Torino. In crescendo il folletto che gigante non è, si insinua tra le linee facendo impazzire gli avversari e trovare spazi che non ci sono.
Sarà importante capire la piccola rivoluzione pensata da Spalletti che intende portare avanti tutti gli obiettivi possibili senza priorità alcuna. Questa sera il diktat è vincere per arrivare in fondo in un girone complicatissimo, ma l’obbligo di vincere è positivo o negativo? “Funziona così, se vuoi avere successi importanti devi gestire queste cose, quando una cosa la racconti poi devi trovare altro per ulteriori ragionamenti perché gli altri la studiano e vanno ad assorbire le qualità. Noi dobbiamo sapere che le squadre che incontriamo sono motivate dai nostri risultati e dalla nostra classifica e noi dobbiamo essere consapevoli ed umili di lavorare ancora più in profondità”.




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