Immediata la risposta del club polacco con un duro comunicato: “Consideriamo tali azioni del tutto ingiustificate e discriminatorie. Il club si è subito attivato per consentire ai nostri tifosi di partecipare alla partita: si sono tenuti colloqui tra i consigli di amministrazione dei club ed è stata inviata una lettera ufficiale alle autorità italiane competenti.
Le attività del club sono state sostenute dal ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Polonia e dall’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Roma. Questa è una decisione scandalosa, del tutto ingiustificata, e priva i nostri tifosi del pieno diritto di sostenere la propria squadra durante le partite in trasferta. Questo è contro lo spirito sportivo e contro i valori su cui si basa il calcio europeo”.
Uno scontro politico che non giova certo alla tranquillità della partita di giovedì e ancor più del ritorno, in programma il 4 novembre. Tuttavia le decisioni della Prefettura di Napoli sono state prese in considerazione degli incidenti risalenti al match di Europa League del 2015 con sessanta ultras polacchi identificati, diciassette fermati e ben 14 feriti a causa degli scontri durati due giorni.