Domani arriva il Rijeka piegata dal Covid, ultima nel girone che non ha proprio niente da perdere, mentre il Napoli si gioca “la filosofia” di tutto un anno. La partita sulla carta direbbe 6-0 per non mortificare oltre l’avversario, ma tutto dipende da come stanno le cose in casa Napoli. La società ha smentito ogni attrito e Ciro Venerato a radio Kiss Kiss ha minimizzato “lo scazzo” di Gattuso con i giocatori che, piuttosto sono indispettiti perché non percepiscono lo stipendio da luglio pur sapendo che il termine di pagamento è slittato al 1° dicembre. Comunque dettagli.
E Napoli – Rijeka arriva in un momento delicato: una partita facile facile che potrebbe stemperare l’atmosfera tesa e predisporre alla gara con la Roma con maggiore convinzione. Rino Gattuso, tuttavia come un politico, viaggia sull’onda dei sondaggi che attestano in percentuale il consenso dei tifosi. Che è in ribasso.
Su Repubblica Guido Trombetti scrive: ““La più grave nota dolente è l’assenza di una accettabile organizzazione di gioco dopo quattro mesi di lavoro. Squadra lentissima nell’impostazione. Involuta. Che dopo venti tocchetti è ancora nella sua metà campo. Mai gioco ad un tocco. Che esalti le caratteristiche dei singoli. Grave la lentezza nel leggere e cambiare le partite in corso”. “Contro il Milan Gattuso è stato costretto a subire il gioco, senza avere lo straccio di un’idea alternativa a Manolas. Chi è il responsabile? Uno solo. Rino Gattuso. Chi ci può tirare fuori ? Uno solo. Rino Gattuso. Credo (o almeno spero) ne abbia le capacità. Il tecnico non ha alibi e mi ripeto. La società gli ha preso tutti i giocatori che ha chiesto. E lui non riesce ad assemblarli. Tre sconfitte di fila in casa ci riportano con il pensiero ad anni bui. Così, pur apprezzando la sua caratura di condottiero temo che le troppe esternazioni pubbliche (per carità giuste le critiche alla squadra) possano creare lesioni nel gruppo. I panni sporchi si lavano nel chiuso dello spogliatoio. Forse è il tempo di lavorare e non di esternare. Prima o poi qualche giocatore gli potrebbe dire: “Mister noi giochiamo come lei ci dice di giocare”. Il tempo è scaduto, caro Gattuso. Qui si parrà la tua nobilitate”.
Una critica forse eccessiva per un Napoli ancora in pieno rodaggio che “è in fase di cambiamento” ammesso anche dai giocatori che forse vorrebbero maggiore discrezione ed anche qualche riconoscimento pubblico di torti subiti.
Comunque il modo e i mezzi per uscire dalla secca ci sono: è il tempo che manca ora perché il Napoli , secondo anche le parole del tecnico, mira ad uno dei quattro posti che significa Champions. E Champions significa soldi, tanti. Dunque occhio alla classifica “alta” perché di pretendenti ce ne sono realisticamente 5 per 4 posti: Juventus, Inter, Milan, Roma e poi Napoli. Il Sassuolo veleggia sicuro finchè può, l’Atalanta cercherà di restare in Europa B come pure la Lazio. Restando nel gruppetto “alto”, il Napoli potrà lottare fino alla fine, ma lasciare spazi ora, significherebbe affrontare poi una rincorsa molto rischiosa. In più, ora che si comincia a far di conto, quei 4 punti fantasma pesano come un macigno.