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Napoli straripante versione Champions

Un 6-1 che fa rumore, che travolge, tramortisce spianando la strada al Napoli che sarà. A Empoli dieci minuti per mandare in frantumi un sogno e 15 minuti al Maradona per annientare una squadra che pur perdendo,  aveva messo all’angolo la Juventus appena sette giorni fa.

Gli azzurri scendono in campo molto agguerriti  e dopo due/tre minuti si capisce che sono in giornata: anzi, dopo 115 secondi   Osimhen centra  il 20esimo palo. Ma il Napoli sembra disinvolto, con le idee chiare e al 7°, direttamente da calcio d’angolo, Koulibaly in una scelta di tempo perfetta mette in rete di testa. Al 15° arriva il secondo gol di Osimhen, di testa da calcio d’angolo per il 2-0. Ma tra il primo e secondo gol, il Napoli , come un gatto, aveva marcato il territorio: qui comando io. Al 18° Ciro ruba palla per Osimhen che vede arrivare Lozano: e sono tre. Al 20° serpentina per palati fini di Mertens: e sono 4. Il Sassuolo è tramortito ma Mario Rui li grazia vedendoli in ginocchio. Trenta minuti di show che dividono i tifosi da troppo tempo incapaci di godere il momento. Ma i Napoli non ha finito perché in canna al fucile, c’era un’altra perla di Mertens che duetta con Fabian: gliela dà e la riceve per trafiggere Consigli frastornato. Finito? No:  grande imbucata di Mertens, sempre lui,  per Osimhen che se ne va a segnare (in fuorigioco) e si prende pure un cazziatone da Spalletti. E allora ci pensa Rrahmani a segnare all’80° il sesto gol che sembra quasi una cooperativa con Politano per Di Lorenzo e infine Rrahmani. E così è stato anche punito il Sassuolo detentore di due punti all’andata assegnati dall’arbitro Pezzuto.

Il Napoli ha dissipato una fortuna  che almeno per tre volte aveva bussato alla porta in modo inaspettato deludendo le attese e ieri,  alcuni gruppi organizzati di  tifosi hanno atteso il pullman degli azzurri in viaggio per il Maradona contestandoli in modo pesante. Potevano scegliere d’essere vicini alla squadra oppure far sentire loro la responsabilità di un sogno infranto. Mertens, molto emozionato  ha detto: “Brutti momenti insieme, bei momenti insieme”, quasi deluso dal pubblico che, come gli azzurri,  è altalenante e non riesce proprio a star vicino alla squadra sempre e comunque.

La vittoria al Maradona significa al 99,99 per cento aver centrato l’obiettivo Champions con tre settimane di anticipo perché se la Roma a 58 punti vincesse le quattro partite portandosi a 70 punti come il Napoli oggi, dovrebbe rimontare una differenza reti che al momento è di 21 reti. Dunque il Napoli è già qualificato e rispetto agli ultimi anni dal dopo Sarri, sembra essere la squadra che ha prodotto il gioco più bello e che avrebbe meritato lo scudetto più delle altre ora in lizza. Significa che da questa base si può partire per costruire al netto di polemiche sterili una squadra solida per tornare tra le prime venti del Ranking.

Almeno due quotidiani e alcuni portali scrivevano: “Il Napoli è morto” senza voler considerare che tutte le 20 squadre del campionato hanno avuto un rendimento ondivago al punto che a tre dal termine non c’è la matematica certezza di nulla in testa e in coda. Napoli – Sassuolo 6-1.

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