
NBA, la data per la ripartenza è il 31 luglio
The show must go on, specie se si tratta di una delle leghe sportive più importanti al mondo. Negli Stati Uniti falcidiati dall’emergenza Covid-19 e dalle proteste in seguito all’omicidio di George Floyd, i proprietari delle franchigie NBA preparano la ripresa della lega.
Il luogo prescelto, Disney World, in Florida. Un ambiente chiuso e protetto, in grado di ospitare le centinaia di persone che compongono squadre e staff. E soprattutto dotato di tre palazzetti.
C’è anche la data: 31 luglio. Resta da stabilire la formula della ripresa: sarà necessario attendere la prossima riunione del 4 giugno. Nel mentre, proprietari e giocatori stanno riflettendo sulle quattro proposte lanciate dal commissioner NBA Adam Silver.
Un primo scenario è quello di disputare direttamente i playoff, con la classifica ferma all’11 marzo.
Oppure una formula “mondiali”: non 16 squadre, ma 20, divise in 4 gironi da 5 squadre, con fasce in base ai record. Le prime due di ogni gironi approderebbero direttamente al secondo turno dei playoff.
Un’altra possibilità sono dei playoff “allargati”: le 16 squadre dei playoff più tutte le squadre che erano a 6 vittorie dai playoff stessi. Parliamo di Wizards, Blazers, Kings, Spurs, Pelicans e Suns. Queste 22 squadre giocherebbero otto partite, per dare una chance anche a chi non è ancora qualificato.
Infine, è stato proposto di far giocare tutte le franchigie, per farle arrivare alla soglia delle 72 partite, per poi procedere con i playoff.
In ogni caso, bisognerà conciliare le aspirazioni – legittime – di ogni squadra a tentare il raggiungimento dei playoff, con le condizioni fisiche dei giocatori e le difficoltà logistiche di disputare decine di partite.
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