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NBA, lo show è pronto a ricominciare

“Non c’è motivo di far viaggiare le squadre se non ci sono tifosi, una o due location sono più sicure”. Parola di Adam Silver, massimo dirigente della più famosa lega di basket oltreoceano. Parole che sono musica per i tifosi, che potranno seguire, naturalmente non dal vivo, i loro beniamini. Nelle scorse settimane, sia il Disney World Resort di Orlando (Florida) che la città di Las Vegas avevano dato disponibilità a fornire i palazzetti necessari a far terminare la stagione. D’altra parte, qualora non si trovasse un vaccino, Silver ha preannunciato anche la prossima stagione si giocherà a porte chiuso.

Non solo, Silver è finalmente giunto ad un accordo con tutte le franchigie riguardante il testing degli atleti, anche agli asintomatici. La NBA stima siano necessari circa 15000 tamponi: un numero che può impressionare, ma non eccessivamente elevato, considerando la produzione quotidiana americana ad oggi. In caso di giocatori positivi, il protocollo prevede la quarantena ed il tracciamento ed il testing delle persone venute a contatto.

Non è stata ancora fissata una data per la ripresa delle attività sportive, ma molte franchigie hanno riaperto le palestre per allenamenti individuali.

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