No-vax in Serie A: alcuni calciatori rifiutano di vaccinarsi. Focolaio nel ritiro dello Spezia
La situazione pandemica non allenta la presa e a farne le spese è anche il mondo del calcio. Molti casi di contagi stanno avvenendo proprio nei ritiri pre-campionato. Il club più colpito sembra essere lo Spezia dove preoccupa un vero focolaio . Due giocatori hanno rifiutato la prima dose del vaccino e pochi giorni dopo uno dei due atleti è risultato positivo al covid contagiando altri compagni di squadra,in tutto undici.
In queste ore, il mondo del calcio sta riflettendo sulla situazione: nel mirino sono finiti i calciatori no-vax, che stanno creando non pochi problemi alle varie società coinvolte. Una faccenda complessa, proprio mentre nei palazzi del calcio si spinge, affinchè il prossimo campionato possa partire con una buona presenza di pubblico sugli spalti.
Le società spingono perché i propri tesserati siano tutti vaccinati e il professor Nanni, medico del Bologna e membro della Commissione Sanitaria della Figc, intervistato dalla Gazzetta dello Sport ha dichiarato: “Come medici dei club abbiamo organizzato diversi incontri per spiegare ai giocatori l’importanza dei vaccini per loro stessi, per gli altri e pure per il sistema calcio. È ovvio che dal punto di vista legale non si possa obbligare nessuno, ma bisogna fare in modo che chi sceglie di non vaccinarsi ne risponda dal punto di vista morale e anche economico. Che paghino loro le terapie e i medici e rimborsino i club che per la loro scelta sono stati danneggiati!”.
Dichiarazioni pesanti quelle del professor Nanni, che deve districarsi con tre casi di positività all’interno del team felsineo. Quale linea di comportamento adotteranno le società con i calciatori che si rifiutano di vaccinarsi? Il medico dello Spezia, il professor Salini, a Radio Punto Nuovo è intervenuto in merito: “Non convocare i no vax? Questo spetta ai club, ma la percentuale è bassa. Penso che quest’aspetto spinga ancora di più i calciatori a vaccinarsi”.




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