
Occorre stringere le maglie del protocollo Figc validato dal Cts
Il caos tamponi in casa Lazio e Monza hanno accelerato l’esigenza di affidare ad un laboratorio unico i processi dei tamponi, e, forse, il caso Juve-Napoli ha suggerito di affrontare in modo diverso la bolla in ritiro per una settimana e i tamponi prepartita più a ridosso della gara – come si legge sulla Gazzetta dello Sport – con Authority di riferimento attiva 24 ore su 24 all’interno della Lega, richiesta al ministero della Salute di individuare una «figura di riferimento» che coordini e indirizzi le Asl per evitare «difformità». Sono alcune delle «raccomandazioni» che la Federazione Medico-Sportiva ha proposto alla Lega e che ieri sono state girate a tutti i club di serie A. L’obiettivo, condiviso in pieno dal presidente Gravina, è quello di stringere le maglie del protocollo FIGC validato dal Cts in una fase di emergenza che vede ‘lievitare’ i casi di positività anche nel calcio.
Fermo restando quindi il protocollo, i punti chiave sono il laboratorio unico e la bolla. Il modello antidoping sarà da guida: prelievo, trasporto, analisi, conservazione. Questo per arrivare a definire gli standard univoci che dovranno cercare almeno due geni «specifici» (e qui ci sarà il solito dilemma sul gene «N» sulla cui «specificità» la comunità scientifica continua a dividersi). Ora in sette giorni la Lega dovrà individuare l’azienda che assicurerà tutti i servizi per tentare di armonizzare i tanti momenti ad oggi scollegati. Non cambia però l’obbligo del club di avvertire l’ASL. anche per avere il via libera alla quarantena soft che scatta in caso di positività e che tornerebbe alla sua versione originaria, quella del tutti in ritiro in una struttura unica e, dal settimo giorno in poi e dopo il tampone, si proseguirebbe la domiciliare.
Importanti dunque le variazioni che si sono rese necessarie e che nell’arco di una decina di giorni dovrebbero trovare applicazione.
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