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Osimhen, Elmas e Politano incantano; Petagna arranca

Mentre Mourinho blinda Trigoria negando l’accesso al campo per l’amichevole della Roma con la Ternana, il Napoli di Spalletti si lascia ammirare e studiare. Dodici gol con un portiere dell’Anaunia non proprio impeccabile, sono serviti  comunque a Spalletti ad impostare e studiare ruoli e movimenti.

Osimhen sta bene, corre, è propositivo e sembra rispondere a Spalletti che in conferenza stampa aveva detto: “Deve battersi per i compagni di squadra, i suoi movimenti saranno fondamentali. Se lui è il primo a pressare gli avversari, a dar loro fastidio, diventa un punto di riferimento anche per tutti gli altri”.

Matteo Politano, smaltita la delusione per la mancata convocazione, sembra in piena forma con l’intenzione di sorprendere Spalletti e Mancini insieme: 45 minuti intensi servendo tre assist per i compagni.

Anche Elmas sembra più convinto delle sue potenzialità dopo l’esperienza in Nazionale: si è presentato tirato a lucido per  poter far bene ed ha siglato il primo gol della stagione 2021/22.

Altra sorpresa molto positiva è stata quella di Lobotka, quasi irriconoscibile per una silhouette invidiabile: ha giocato in scioltezza con Demme nel centrocampo a due che difficilmente sarà riproposto in presenza di Fabian ma che rappresenta una risorsa preziosa.

Adam Ounas,  impiegato a sinistra, ha cincischiato troppo con la palla mai di prima, e non è riuscito a rendersi pericoloso. Anche Malcuit è indietro di condizione, ancora fermo al dopo intervento al crociato dopo un anno e mezzo, non avendo quasi mai giocato nella Fiorentina. Sarà da valutare se può rappresentare il sostituto di Di Lorenzo che talvolta deve rifiatare.

Insufficiente il contributo  di Andrea Petagna che ha segnato l’ultimo gol extra time ma ne ha falliti due “facili facili”; tuttavia si sente parte del gruppo diversamente che nel passato e ai microfoni di Sky Sport, ha detto:  “Ho bisogno di allenarmi ancora tanto per entrare in condizione. Ma queste partite servono, questo ritiro e quello dopo serviranno per mettere in condizione tutti e anche per essere pronti per il campionato.  È un onore essere allenato da Spalletti, perché lo vedevo in televisione quando allenava la Roma ed io ero piccolo. Quindi é un piacere imparare da lui. È molto meticoloso, stiamo lavorando tanto e questo ci serve. Aspettiamo anche tutti gli altri per fare un ottimo ritiro ed essere pronti. Penso di avere le carte in regola per giocarmela benissimo qui. Il Napoli è una squadra forte lo so, ma bisogna mettere in difficoltà il mister per poi ritagliarsi delle opportunità”.

Discreto l’apporto anche dei campioncini che Spalletti valuterà al termine di questo primo ritiro, ma non sembra essere  emersa alcuna scintilla.

A Dimaro c’è comunque la precisa volontà non dichiarata di voltar pagina: dagli allenamenti, alla comunicazione, sotto gli occhi vigili del Presidente.  Una partitella per cominciare a sognare? No,  soltanto un inizio per lavorare diversamente che dal recente passato.

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