Verona-Napoli 1-2 (14′, 71′ Osimhen, 77′ Faraoni)
Mentre la civile Verona invita Russia e Ucraina a bombardare Napoli, la squadra di Spalletti pensa a fare i fatti; il merito del Napoli nel pomeriggio del Bentegodi è stato quello di ‘abbassarsi’ al livello di fioco del Verona, sapendo anche quando alzare il tasso tecnico della partita. E victor osimhen, sia di testa che di piede, ha silenziato la chiassosa tifoseria del Bentegodi; a nulla è valso il gol di Fraoni, e gli striscioni fuori lo stadio sono solo carta straccia.
Spalletti dopo la sfida col Milan deve dare una scossa ai suoi e decide di passare al 4-3-3 sacrificando Insigne (c’è Lozano a sinistra) e Zielinski. La mediana con Lobotka basso e Anguissa e Fabian mezzali ispirate; davanti ci sono Politano e il messicano che accompagnano Osimhen, il centravanti chiamato al riscatto. La partita è aggressiva dal primo minuto, con gli azzurri costretti a lottare per avanzare e conquistare rimesse laterali; al 10’ Simeone dalla grande distanza sferra un destro di poco fuori, da segnalare perché di fatto è l’unico tiro nel primo tempo del Verona. Il resto l’ha fatto l’attenzione difensiva e la solita verve offensiva di Osimhen, salito con la doppietta del Bentegodi a 9 gol in campionato. L’attaccante nigeriano ha sbloccato in avvio di testa su cross di Politano e si è ripetuto a metà ripresa con un piatto sotto misura su assist dell’ottimo Di Lorenzo. In mezzo c’è stato solo Napoli, vicino due volte al gol con Fabian Ruiz, che trova una super parata di Montipò e ancora con lo stesso Osimhen, più volte rimproverato da Spalletti per non riuscire a legare il gioco con qualità.
Decolla a fatica il secondo tempo, prima per un calcio fortuito di Ceccherini alla mano di Ospina che rischia di lasciare gli azzurri senza portiere, poi con un eccesso di irruenza di Gunter su Osimhen che mette a rischio la spalla dell’attaccante. I due continuano la loro partita, ma con evidenti smorfie di dolore. Si gioca poco e con i nervi a fiore di pelle: Tudor non trova il modo di riequilibrare le forze in campo, mentre Spalletti manda in campo Elmas e Insigne al posto di Politano e Lozano. Sull’orlo di una doppia crisi di nervi, inevitabile che da un attimo di tensione arrivi la seconda svolta. Fallo laterale per il Napoli, palla scaraventata lontano da Ceccherini ma pronto un altro pallone per la rimessa che viene appoggiata su Di Lorenzo, abilissimo a sgusciare nel buco lasciato a destra e a servire cappuccio e brioche su un vassoio a Osimhen, piatto destro e raddoppio azzurro, e il nigeriano festeggia l’importante doppietta fotografando il settore ospiti azzurro. Il Verona però si conferma ancora osso duro: Tameze lavora bene un pallone a sinistra e mette in mezzo dove Faraoni (bestia nera del Napoli) di testa anticipa Mario Rui e mette alle spalle di Ospina, al primo tiro nello specchio. il Verona sembra poter ancora coltivare speranze ma perde quasi subito Ceccherini, espulso per doppia ammonizione per un tocco di braccio; ma è stato invece il Napoli a sfiorare un paio di volte il bis, prima con Di Lorenzo e poi con Mario Rui che colpisce la traversa. Nel finale Spalletti è costritto a sostituire il subentrato Petagna per un infortunio muscolare, inserendo Ghoulam e dimenticandosi ormai di Mertens; a partita conclusa tensioni in mezzo al campo con Faraoni che viene espulso.