Ai microfoni di RTL 102.5 in occasione dell’uscita del libro “Sopra il Vulcano” scritto dalla figlia Camilla, Ottavio Bianchi, il mister del primo scudetto del Napoli affonda nei ricordi e dice:
“Sono stato favorito dal fatto che abbia giocato a Napoli, molti anni fa e con grandi giocatori.”
E a proposito di Diego, ricorda:
“Io dovevo mantenere la mia faccia, il mio comportamento anche durante l’allenamento. Ma Diego, con il pallone si divertiva talmente tanto e ogni allenamento era un tentativo di giocate. Anche un fuoriclasse di quel livello, le giocate le provano e le riprovano in allenamento tante volte. Il colpo di mano che fruttò il campionato del mondo, la mano de Dios la ricordate? Me lo faceva in allenamento sempre, e diceva: ‘Non è vero, non l’ho presa con la mano”.
Un amarcord affidato ad un libro dove Diego occupo il posto d’onore.
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