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Parma, i tifosi tornano al Tardini. Ma gli ultras non ci stanno: “Lo stadio non è un teatro”

Mascherina, biglietti comprati online, posti assegnati e distanziati sociale, misurazione della temperatura all’ingresso dello stadio e via i tornelli per permettere un accesso più rapido del pubblico: questo è quanto è andato in scena ieri allo stadio Tardini di Parma, pronto ad ospitare circa mille tifosi, divenendo il primo stadio di serie A a riaprire le porte dopo il lockdown. Si disputava  l’amichevole tra il Parma ed Empoli, ma la cosa più attesa era l’esperimento.

Tutto sembrava essere perfettamente riuscito, con i settori dello stadio che hanno visto un comportamento esemplare e disciplinato del pubblico. Ma, alla partita non ha presenziato il tifo organizzato della squadra emiliana. Il gruppo storico ultras Boys Parma 1977 ha deciso di disertare l’amichevole motivando così la scelta:

“Purtroppo l’emergenza costringe a vivere la Curva come una platea di un teatro, non è il nostro modo, non è da Boys. Resteremo quindi a malincuore fuori dal Tardini, in attesa che tornino le condizioni sanitarie per tornare a fare il tifo”.

Insomma, i tifosi organizzati non sembrano gradire di non poter abbracciare il proprio vicino dopo un gol.

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