
Piotr Zielinski: “Nella vita ci sono cose più importanti del calcio: i nostri pensieri sono rivolti alla popolazione ucraina”
Piotr Zielinski è sceso in campo contro la Lazio ma era altrove con la testa. Forse trepidava con coloro che vivono il dramma della guerra. Appena ieri, come tutti i giocatori della Polonia ha voluto esporsi in prima persona e ha diffuso su instagram una lettera che è una dura presa di posizione: “Nella vita ci sono cose più importanti del calcio, non è stata una decisione facile, ma non potevamo fare altrimenti“, ha ribadito Zielinski. ” Non giocheremo questa partita, è arrivato il momento di agire”. Il centrocampista del Napoli esprime inoltre grande preoccupazione anche per il suo compagno di nazionale, Tomasz Kedziara, difensore della Dinamo Kiev bloccato nella capitale ucraina: “I nostri pensieri sono rivolti alla popolazione ucraina e naturalmente al nostro amico che è ancora a Kiev con la sua famiglia”.
La famiglia di Piotr Zielinski ha sempre combattuto per difendere i diritti dell’infanzia e infatti Piotr è cresciuto in una famiglia che ha sempre preso in affido diversi bambini in difficoltà. Oggi – come si legge sul sito Gli Amici dei Bambini – con i guadagni da calciatore, ha fondato due case di accoglienza e l’Associazione Piotrus Pan, ovvero “Peter Pan” in polacco. A gestirla, visti i suoi impegni, ci sono i genitori, ma Zieliński ogni volta che riesce passa a trovare i ragazzi, gioca a pallone con loro e gli porta apparecchi elettronici che non usa.
Piotr, fin da quando aveva 8 anni ha imparato a dividere la sua casa con i bambini che la sua famiglia prendeva in affido: “All’inizio – ha raccontato il papà in un’intervista al Guardian – Piotr era piuttosto terrorizzato e non capiva perché avrebbe dovuto dividere la camera con altri bambini sconosciuti” Ma presto, come ben sanno tutte le famiglie affidatarie che queste dinamiche le vivono quotidianamente tra le mura delle loro case, il piccolo Piotr ha cominciato a familiarizzare con i suoi nuovi fratelli e a prendersene cura. E ha continuato a farlo anche una volta che il calcio lo ha portato lontano e gli ha regalato fama e soldi. Con parte dei suoi guadagni, il centrocampista nel 2015 ha acquistato due case nella zona di Zabkowice, ristrutturandole e creando due case famiglia per i bambini in difficoltà.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, in occasione della Prima Comunione di un ragazzo ospitato nelle strutture, saputo che non si sarebbe presentato nessuno della sua famiglia, Piotr è rientrato dall’Italia per essere presente.
Comments (0)