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Quando Giggs Sbattè al muro Cr7: “Qui non si fanno certe cose”

Facile immaginarsi una mattina a colazione nel refettorio del Manchester United di Ferguson. Cibi salutari e calciatori attenti a fare riserva di energie per l’allenamento. E poi…arriva qualcuno con una coca-cola, che finisce attaccato al muro da uno dei senatori della squadra. Quando l’attuale tecnico dei Red Devils Solskjaer l’aveva raccontato al compagno di nazionale Fjortoft, che aveva reso pubblico il tutto, sembrava la più classica delle bufale di spogliatoio:

“Un giovanissimo Cristiano Ronaldo che si beve una bibita gassata di prima mattina e Ryan Giggs che gli intima a brutto muso di smetterla. E invece fa a finire che era proprio andata così…”

A confermarlo arriva la voce più autorevole possibile, quella di uno dei diretti interessati. Giggs ha rilasciato un’intervista al Manchester United Podcast e ha fatto luce su un episodio che è entrato a far parte della mitologia del club, quello della coca-cola di CR7. Ammettendo, finalmente, che quello che aveva spifferato il norvegese era l’assoluta verità. “Potrei averlo attaccato al muro e potrei avergli detto ‘qui non facciamo certe cose’”. Il che è quello, parola per parola, che aveva raccontato Fjortoft. Considerando che il fisico di Cristiano Ronaldo è difficile da conciliare con un consumo abituale di bibite gassate, forse il rimprovero ha funzionato.

Ma Giggs aggiunge anche un po’ di pepe alla storia, riportando anche la reazione del portoghese. “Dopodichè lui va in campo e segna una tripletta. ‘Io mi bevo quello che voglio, Giggsy!’”. A ben pensarci, una classica reazione alla Cristiano Ronaldo. L’ennesimo dettaglio di una storia abbellita per diventare leggenda? Chissà. Del resto, le polemiche dopo che Fjortoft aveva reso pubblico l’aneddoto non erano mancate. Qualcuno sosteneva che il problema fosse di sponsor, poiché all’epoca lo United aveva un accordo commerciale con la Pepsi. Qualcun altro, invece, riteneva il racconto semplicemente falso, perchè Giggs non aveva certo la nomea del cattivo. Ora però l’ha confermato lui stesso. E forse, nonostante tutti i dubbi, gli si può anche credere…

Francesco Ferrara

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