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Quando la musica trasferisce emozioni: “Hermano Maradona” una canzone per ricordare Diego e per dare speranza

Ascoltando “Hermano Maradona” si ha subito l’impressione di una canzone diversa dalle altre, perché attraverso le note si scorge l’omaggio non solo a Diego, eroe e mito indiscusso per i napoletani e per gli amanti del Dio Pallone, ma anche ad un altrettanto grande esponente  del sound partenopeo: Pino Daniele. Il brano di Ivan Lorito rappresenta il neapolitan power per eccellenza, come afferma Eliana Iovino, media manager del progetto. Del resto a Napoli, di Diego e Pino ne siamo impregnati fino al midollo.

Ma il brano è molto più di una semplice canzone: “E’ un inno d’amore e gratitudine. Inizialmente inviata da Ivan in una chat tra ex compagni di liceo (ancora molto affiatati tra loro) in una data particolare, il 29 novembre scorso,  ascoltarla ci ha provocato un’emozione fortissima, a pochi giorni dalla morte di Diego. E, a differenza delle altre volte, abbiamo pensato che non poteva restare fra noi. Dal testo emerge quanto ci sia stato donato da Maradona nel corso della sua vita ed è come se tutti noi avessimo colto la necessita, finalmente, di restituirgli qualcosa. Non poteva restare privata e abbiamo deciso di renderla pubblica, assieme ad un progetto sociale con cui cammina di pari passo“.

Un Diego bambino a Villa Fiorito

Riavvolgiamo il nastro, dunque, e partiamo dal principio. Siamo a Buenos Aires, negli anni ’60 e il luogo in cui mosse i suoi primi passi il calciatore più grande di tutti  tempi è Villa Fiorito, Barrio poverissimo di Buenos Aires, dove el Pibe de Oro iniziò a meravigliare il mondo tra la polvere e i sassi di impervi campi da calcio.  Continua, Eliana, con una voce carica di emozione: “Il pallone ai suoi piedi è stato la sua salvezza e questo ci ha ispirato. Lui grazie al calcio è emerso e ha iniziato a dare tanto anche agli altri, agli ultimi. Tutti sanno che Diego, nonostante tutto,  ha sempre aiutato chi avesse più difficoltà, non ha mai lasciato indietro nessuno. E questo brano  ci ha fornito lo spiraglio per svoltare e per dare anche ad altri, nel nostro piccolo, l’opportunità di svoltare”. Parte dei proventi derivanti dal brano, infatti, saranno devoluti e utilizzati concretamente per lo sviluppo di un progetto sociale che avrà come protagonisti proprio i ragazzi di Napoli.

Giancarlo Lubrano, il produttore, ha esperienza nelle scuole calcio e noi vogliamo fare in modo che anche l’ultimo bambino che busserà alla nostra porta troverà un luogo sicuro dove socializzare ed un pallone, magari anche con una maglia azzurra, per far sentire in lui un senso di appartenenza. Insomma, la pelota no se mancha, come disse Diego ((NdR. Maradona il giorno del suo addio al calcio, nella Bombonera del Boca Juniors di Buenos Aires, disse un’ultima frase commovente e carica di significato: «La pelota no se mancha», la palla non si sporca). Con i proventi di questa canzone vogliamo aiutare i ragazzi che non possono permettersi una scuola calcio a realizzare il loro sogno di giocare, soprattutto quei ragazzini che – esattamente come quelli dei barrios argentini – provengono da realtà difficili“, conclude la media manager.

E allora non resta che ascoltare il brano e ricordare il piccolo Dieguito, partito dal barrio di Buenos Aires e approdato, grazie ad un pallone, dritto dritto sul tetto del mondo.

 

 

 

 

 

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